AG.RF.(MP).13.10.2014
“riverflash” – “Ci chiediamo da tempo quale sia il mandato operativo delle Case della salute, ammesso che l’amministrazione regionale l’abbia previsto contando che a oggi ancora non sono funzionali all’abbattimento delle liste d’attesa. Se dobbiamo avvalerci della sanità pubblica per fare buona parte degli esami diagnostici dobbiamo aspettare anche oltre i sei mesi se non addirittura otto. Questo significa che mancano azioni di concretezza da parte del governatore Zingaretti”. A parlare è il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che aggiunge: “A questo punto ci chiediamo come sono stati impegnati i primi 400mila euro destinati al funzionamento delle strutture e come saranno impegnati, nel 2015 i successivi 4 milioni. La nostra Regione vanta eccellenze degne dei più alti standard sanitari ma, purtroppo oramai, anche i nostri pazienti emigrano in altre regioni per trovare le cure ottimali visto che l’accesso alle nostre strutture sanitarie è sempre più difficile e disagevole per tempi e attese. E questo fenomeno sta investendo anche gli stessi professionisti della sanità che vanno a lavorare fuori Italia, spesso nei Balcani dove vengono rispettati ma soprattutto molto ricercati”. “Ad oggi il rinnovamento sanitario che avrebbe dovuto portare il governatore Zingaretti ha prodotto soltanto un rinnovamento basato sui soli tagli, senza alcuna strategia. Quando invece dovrebbe rendersi conto che il fenomeno delle liste d’attesa va affrontato con serietà e in modo strutturale. Oramai nel Lazio, accedere agli esami diagnostici è quasi impossibile in tempi certi per cui, avvieremo nei prossimi giorni una campagna di informazione per tutelare i nostri cittadini/utenti del Ssr e provvedere ai dovuti ricorsi contro l’amministrazione di Asl e Ospedali che interrompe spesso i servizi offerti non consentendo l’accesso alle agende a meno che non si scelgano prestazioni in intramoenia”.
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