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“ROMEO E GIULIETTA” – L’ETERNO LUOGO DEGLI AMANTI

©MarcoBorrelli_CAMPIRONI - VIGNATI_3

di Valter Chiappa

(AG. R.F. 20/09/2016)

(riverflash) La storia d’amore più famosa di ogni tempo come la sede di ogni passione sventurata, il porto ove Amore e Morte, quando fatalmente si congiungono, approdano inevitabilmente. Così Gigi Proietti ha visto la vicenda degli amanti veronesi, ergendola ad archetipo di ogni altra possibile storia d’amore. E così quando ai giorni d’oggi due bande di ragazzotti, felpe da rapper e calzoni stracciati, si fronteggiano in strada a colpi di spranga; e quando ancora due candidi giovani sono destinati da un Fato bellissimo e crudele ad incontrarsi ed innamorarsi, ancora una volta il ciclo si ripete inesorabile. Nell’allestimento di Proietti la festa in maschera diventa il punto di snodo della rappresentazione: parte la musica, ma allo scoccare di un bacio i moderni ragazzi si trovano catapultati lì dove devono arrivare: nell’epoca e nella città, Verona, dove li attendono quegli sventurati coetanei, di cui sono solo inconsapevoli epigoni. I mantelli sostituiscono i jeans, Il linguaggio ritmato del rap diventa quello armonioso dei versi, ma nulla cambierà.

“Romeo e Giulietta” era e resta una tragedia. E lo è perché i protagonisti non sanno uscire dai loro limiti. Mercuzio muore per la sua baldanza incontrollata, Romeo per l’incapacità di contenere la passione; Tebaldo è vittima del suo stesso rancore, Giulietta della sua ingenuità. I genitori non sanno comprendere né educare; le guide, spirituali (Frate Lorenzo) o meno (la Balia), suggeriscono, ma non sanno portare a termine il loro compito. Un’umanità che sa produrre solo errori, che a loro volte producono Morte. Nessun giovane sopravvivrà quando il sipario si chiude: il mondo degli anziani, produttore di odio, non ha futuro e, senza la continenza, i nobili sentimenti dei nuovi virgulti sono destinati a soccombere.

La cesura generazionale fra i protagonisti del dramma viene esaltata da Proietti, con l’impiego di attori giovanissimi. È la loro presenza a vivificare e a rendere trascinante la rappresentazione del Globe Theatre. La prestanza fisica dei protagonisti offre strumenti potenti alla regia, che produce movimenti coreografici, ad esempio nelle scene di combattimento, di grandissimo effetto visivo. La recitazione ancora non completamente impostata dona la dovuta freschezza ai personaggi. Ma nondimeno i protagonisti Matteo Vignati (Romeo) e Mimosa Campironi (Giulietta), perfetti nel ruolo anche per le fattezze adolescenziali, sanno dapprima, nelle celeberrime scene d’amore, rendere efficacemente il candore di una passione giovanile senza cadere nella languidezza di una facile impostazione affettata; ma sanno infondere poi alle loro parti, via via che la tragedia si consuma, una toccante intensità, che par provenire da una profonda partecipazione emotiva. Fra gli interpreti più giovani strepitosa in particolare la prova di Alessandro Averone, la cui all’apparenza innata guasconeria tratteggia un Mercuzio strabordante, da applausi a scena aperta nel monologo della Regina Mab.

L’interpretazione dei protagonisti più navigati è invece il solido basamento su cui l’esuberanza dei giovani trova appoggio. Francesca Ciocchetti esalta il pubblico, regalando fisicità e verve incontenibile alla sua Balia; Martino Duane domina il palcoscenico, gonfiando con carisma e voce possente l’arroganza di Capuleti; Loredana Piedimonte infonde passionalmente tutta l’intensità di madre in Donna Capuleti; Gianluigi Fogacci intinge di velenosa ironia la misurata dizione e la mal accorta saggezza di Frate Lorenzo.

Il “Romeo e Giulietta”, che ha esordito al Globe Theatre Venerdì 16 Settembre realizzando finora una serie di “tutto esaurito”, è uno spettacolo scintillante, opulento, oltremodo ricco, come una tavola imbandita di ogni pietanza: questa la sensazione uscendo nella notte di Villa Borghese.

Il principale merito della sua riuscita deve essere ascritto quindi alla regia di Gigi Proietti. È lui l’artefice che utilizza al meglio tanta abbondanza di ingredienti: valorizzando le potenzialità degli attori, costruendo scene suggestive (bellissima quella del ballo, ove, dopo che una musica inattesa ha fatto sorridere gli spettatori, con una sfumatura netta si piomba magicamente nell’incanto amoroso), speziando i dialoghi con mille trovate, fondendo la dolcezza del sentimento all’amaro del dramma, alternando il gusto leggero del riso a quello intenso della commozione.

Nel “Romeo e Giulietta” di Gigi Proietti c’è tutta la sua padronanza del mestiere: la performance dell’attore e la coralità del gruppo, il potere evocativo della voce e quello coinvolgente del movimento, la sacra immortalità del testo e la devota irriverenza della sperimentazione, la forza rassicurante della tecnica e quella incontenibile del talento, l’emozione che tutto ciò provoca.

In una parola, il Teatro.

ROMEO E GIULIETTA

Regia di Gigi Proietti

Al Silvano Toti Globe Theatre
dal 16 settembre al 2 ottobre 2016
Ore 20.45 (domenica ore 18.00) – Lunedì riposo

Con:
Alessandro Averone…………………………………….. Mercuzio
Mimosa Campironi………………………………………. Giulietta
Francesca Ciocchetti……………………………………. Balia
Martino Duane……………………………………………. Capuleti
Diego Facciotti……………………………………………. Paride
Gianluigi Fogacci………………………………………….Frate Lorenzo
Roberto Mantovani……………………………………… Montecchi
Loredana Piedimonte…………………………………….Donna Capuleti
Gugliemo Poggi…………………………………………….Benvolio
Raffaele Proietti……………………………………………Principe
Matteo Milani……………………………………………… Tebaldo
Matteo Vignati…………………………………………….. Romeo

e con:

Nicola Adobati…………………………………………….Gregorio, Clown
Lara Balbo………………………………………………….Sarta
Lorenzo Grilli……………………………………………..Sansone
Carlotta Graverini……………………………………….Sarta
Lorenzo Lucchetti……………………………………….Antonio
Francesco Sferrazza Papa……………………………Abramo, Lo speziale
Francesco Mastroianni…………………………………Guardia Principe
Sebastian Morosini………………………………………Paggio Mercuzio§
Valeria Palma……………………………………………..Donna Montecchi
Stefano Patti……………………………………………….Baldassarre
Matteo Prosperi…………………………………………..Frate Giovanni
Simone Ruggiero…………………………………………Guardia Principe

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