AG.RF.(redazione).29.04.2021
“riverflash” – “Costi non più sostenibili”: è questo il motivo per cui in via Nazionale a Roma, hanno chiuso 39 attività su 131: a distanza di un anno dalla pandemia, molte serrande sono chiuse: quasi il 30% delle attività e si tratta di un dato allarmante: passeggiando per la via si vedono solo cartelli con scritto “affitto o vendita”. Oltre ai costi insostenibili è stato anche il problema delle vendite azzerate a creare tutto ciò, anche per la mancanza di turisti che solitamente affollano le via di Roma. Sono state soprattutto le boutique private, i negozi di abbigliamento, e i ristoranti a rimetterci e anche la chiusura del teatro Eliseo ha procurato un netto calo dei consumatori e queste attività si sono trovate costrette a chiudere, dovendo comunque pagare gli affitti e il personale, non potendo licenziare e così il personale in cassa integrazione e le tasse da pagare si sono sommate all’azzeramento delle vendite. Gli unici a sopravvivere sono al momento i negozi di souvenir e qualche negozio storico. “Noi vivevamo con i turisti, anche con il teatro, che a quanto pare non riaprirà”, hanno spiegato i commercianti della via.
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