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ROMA, SAN GIOVANNI ADDOLORATA: LA UIL FPL CHIEDE IL RITIRO IMMEDIATO DELL’ATTO AZIENDALE

rimane_senza_vista_s_giovanni_sotto_accusa_2747[1]AG.RF. (MP) 01.08.2013

“riverflash” – La Uil Fpl dopo aver analizzato la bozza dell’atto aziendale, a chiesto al direttore generale Gianluigi Bracciale il ritiro immediato dello stesso, perché “sono state evidenziate carenze di contenuti che lo rendono in valutabile poiché ridotto ad una semplice citazione di ciò che è stabilito dalla normativa vigente e dalle linee guida regionali, con una insufficiente e superficiale elencazione di unità operative”. Secondo il sindacato, la bozza “evidenzia una mancanza di strategia e approssimatezza che l’azienda non può permettersi”. Uno dei punti criticati dalla Uil è quello relativo al fatto che il San Giovanni, da quanto si legge nella bozza,”non punti sulla struttura di telemedicina, fiore all’occhiello dell’azienda per diversi anni e di rilievo nazionale. Inoltre non c’è nulla di espresso in merito alle strategie da attuare per l’abbattimento delle liste di attesa sia ambulatoriali che di ricovero, come se questa non fosse una priorità sia in termini di efficacia che di efficienza; non si legge nulla nemmeno riguardo all’attività libero professionale quando si sa che l’azienda è in grave difficoltà su questo punto, con un sistema di erogazione delle prestazioni sanitarie totalmente fuori controllo; si è anche declassata una struttura come quella dei Sistemi informativi-Ict che negli ultimi quindici anni ha riorganizzato tutta la rete aziendale consentendole di raggiungere eccellenti risultati”. Sono sostanzialmente questi i punti contestati dal sindacato, oltre la questione della sala Pucinotti del Santa Maria “tuttora affidata a titolo gratuito alla Asl Roma A, struttura all’interno della quale, secondo la Uil, ci sarebbero specialisti dell’azienda che svolgono attività ambulatoriale”. Infine, viene criticato il fatto che nella bozza non ci sia nessun accenno alla struttura completamente ristrutturata che si trova all’interno del presidio Addolorata che, da quanto risulta avrebbe dovuto essere riservato alla creazione del nuovo polo oncoematologico e ad oggi non si capisce ancora quale si l’uso di questo grande edificio, vuoto, che è costato 20 milioni di euro

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