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ROMA: RIFIUTI, CERRONI CONDANNATO A UN ANNO

cerronidi Andrea Pranovi (AG.RF. 25.04.2014) (ore 23,10) (riverflash) – Manlio Cerroni è stato condannato ad un anno di reclusione dal giudice monocratico del Tribunale di Roma, nell’ambito del processo per le presunte irregolarità legate all’attività del gassificatore di Malagrotta. Per il patron della discarica romana l’accusa è di falso in atto pubblico. Condannato invece ad otto mesi il suo collaboratore Francesco Rando, anch’egli per falso in atto pubblico.

Sono state accolte in parte, quindi, le richieste del pubblico ministero Alberto Galanti, che aveva chiesto la condanna ad un anno di reclusione per ciascuno. Sia Cerroni che Rando, invece, sono stati assolti da un capo d’imputazione riguardante presunti falsi sulla capienza del gassificatore, in quanto “il fatto non sussiste”. Intanto entrambi sono stati citati a giudizio, insieme ad altre quattro persone, per l’inchiesta sulla gestione dei rifiuti a Roma e nel Lazio. La prima udienza è fissata per il 5 giugno.

Cerroni si difende dichiarando in una nota che “con riferimento alle notizie relative alla sentenza emessa dal Tribunale di Roma in relazione al serbatoio di ossigeno del gassificatore di Malagrotta, come già chiarito in sede processuale e con precedenti comunicati stampa sulla vicenda, ribadisco che alcun falso è stato da me posto in essere sulle caratteristiche di tale gassificatore nè alcuna responsabilità mi può essere addebitata quale Presidente pro tempore del Consorzio”.

La discarica di Malagrotta, nata nel 1974, era stata chiusa il 1° ottobre del 2013. A febbraio del 2014, per scongiurare l’emergenza rifiuti nella capitale, il sindaco Ignazio Marino ha emesso un’ordinanza che consente all’Ama, fino al 21 maggio, di conferire i rifiuti urbani di Roma anche presso i due impianti di trattamento biologico meccanico di Malagrotta e quello di tritovagliatura di Rocca Cencia, tutti di proprietà del consorzio Colari, di cui Cerroni è presidente.

Nei giorni scorsi alcuni organi d’informazione hanno riportato la notizia secondo cui il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti starebbe studiando una norma che dia la possibilità al Comune di Roma o alla Regione Lazio di requisire gli impianti del Colari, al momento sottoposti a procedura interdittiva cautelare a seguito delle inchieste sui rifiuti. L’ipotesi che il Ministero starebbe vagliando consisterebbe in una modifica all’articolo 191 del decreto legislativo 152 del 2006. Secondo quest’ultimo i governatori delle regioni, i presidenti delle province e i sindaci possono “in situazioni di eccezionale e urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell’ambiente emettere ordinanze contingibili e urgenti per consentire il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti”. A questi poteri si aggiungerebbe quindi quello di requisizione. Sul lavoro del ministro, che pochi giorni fa ha incontrato a Roma gli assessori regionali all’ambiente, si è espresso Marino, che ha dichiarato: “va nella direzione giusta. Ora aspettiamo di leggere il decreto”.

Nel frattempo continua a tenere banco il contributo che la Regione Lazio ha stanziato per i comuni rimasti senza discarica dopo le chiusure degli impianti di Cupinoro e dell’Inviolata. Eligio Rubeis, sindaco di Guidonia Montecelio, ha dichiarato che “la Regione Lazio del duo Zingaretti – Civita continua a fare i conti senza l’oste, assegnando oltre 400mila euro di fondi (che qui nessuno ha chiesto) per coprire l’extra costo derivante dallo smaltimento dei rifiuti urbani dopo la chiusura dell’Inviolata, un finanziamento di cui la terza città del Lazio non ha bisogno. La regione continua a equiparare Guidonia Montecelio ad altre realtà territoriali dove la raccolta differenziata non s’è mai fatta, dove i cittadini pagheranno le inadempienze amministrative con un caro bolletta”.

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