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ROMA, OSPEDALE SAN GIOVANNI: INAUGURATO NUOVO POLO ONCOEMATOLOGICO

polo oncologico-2AG.RF.(MP).20.01.2015

“riverflash” – Alla presenza del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, del sindaco di Roma, Ignazio Marino e del direttore generale Ilde Coiro, è stato inaugurato questa mattina, il Polo oncoematologico dell’ospedale San Giovanni. La struttura occupa un’intera ala del presidio Addolorata, su via di Santo Stefano Rotondo, e si sviluppa su quattro piani; è dotata di risorse tecnologiche qualitative di ultima generazione, tra le quali: Tomoterapia già in funzione, 2 linac con collimatori multilamellari a 120 lamelle, 1 simul-TC multislice a 16 strati e attrezzature per la brachiterapia. “Si tratta di un lavoro eccezionale – ha dichiarato la Coiro-  il Polo è già in esercizio in ambienti ristrutturati e umanizzati. Ora dunque, la razionalizzazione dei processi e il rinnovamento tecnologico consentiranno di dare risposte adeguate ai bisogni assistenziali dei malati oncologici di un vasto territorio della città di Roma grazie al trasferimento dell’Oncologia del Sant’Eugenio presso l’ospedale Addolorata, in attuazione del progetto previsto nel piano di riordino della rete ospedaliera”. L’opera è stata realizzata grazie al finanziamento della Regione Lazio, nel 2001, con 25 milioni di euro per le strutture e gli impianti, e con 5 milioni, nel 2007, per la dotazione delle attrezzature. All’interno ospita i reparti di Radioterapia, Oncologia medica ed Ematologia, oltre agli ambulatori e alle degenze. Anche il presidente della Regione, ha commentato l’apertura del nuovo Polo di Oncoematologia, spiegando che “rappresenta”la sintesi del male e del bene che c’è in Italia: dal 1998 si parlava di questa iniziativa che non riusciva a decollare ma fortunatamente, con la collaborazione di tutti, il progetto è stato realizzato in 6 mesi. Ora dunque esso rappresenta  il simbolo della fiducia e della speranza che si deve avere quando lo Stato dimostra che vuole cambiare. La sanità del Lazio sta cambiando e stiamo costruendo un nuovo modello, fondato sulla sanità territoriale, quindi ambulatori e Case della Salute, ma anche di grandi Poli di cura ospedalieri che rappresentano l’alta eccellenza. A noi non servono mille ospedali che fanno tutto, ma Poli di cura come questo. E da oggi Roma ne ha uno oncologico di grandissima qualità: un ulteriore ed segnale che ce la stiamo mettendo tutta per cambiare la sanità”.

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