AG.RF.(MP).01.03.2014.(ore 10.54)
“riverflash” – “Unità di cure intensive del Forlanini: lento avvio verso il declino della struttura. Una vicenda che assume contorni sempre più inquietanti”. A parlare è il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che spiega: “Inaugurato in pompa magna nel febbraio 2011dal presidente Napolitano, il centro di cure ad alta intensità per pazienti in stato vegetativo e minima coscienza, ha mostrato fin dall’esordio piccole crepe che ora sono diventate una voragine. La precarietà delle scelte strutturali non è stata mai sanata: medici con contratti a scadenza semestrale, logopedisti con borse di studio, infermieri sotto organico e con rapporti precari di collaborazione: tutti contratti finanziati con fondi non regionali, a fronte di un finanziamento annuale di un milione seicentomila euro già erogato dalla Regione Lazio per l’anno 2011 e per il 2012 e dal promesso finanziamento biennale per lo stesso importo previsto per il 2013/14. Sono aspetti poco chiari. Perché, a fronte di un finanziamento dedicato, la copertura economica delle figure essenziali per il servizio è ricaduta su fondi esterni di cui non è garantita continuità? Sono equilibrismi molto sfruttati, in un’azienda come il San Camillo Forlanini, che fa ampio ricorso a reclutamento di professionalità sulla base di norme privatistiche del codice civile, che finanzia progetti – non sappiamo quanto in linea con la mission aziendale – con fondi del ministero degli Affari Esteri, che usa la più ampia discrezionalità nelle scelte fondamentali per i servizi essenziali. La Regione Lazio, interpellata sul caso, non ha finora dato risposte. A questo punto, sarà la procura della Repubblica di Roma, cui i familiari degli ospiti hanno inviato un esposto, a dover far luce su tutti questi aspetti”.
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