ROMA – MILAN: STESSO FILM, STESSO COPIONE….

AG.RF.(MP).10.01.2016

“riverflash”- Film e copione sono sempre gli stessi: già visto, si sa come inizia e si sa perfettamente come andrà a finire. Oramai è diventata una consuetudine: la Roma inizia bene, passa in vantaggio, illude…. e subito dopo si fa rimontare…… , pareggia ed esce dal campo tra i fischi… e continua a tenere sempre più in bilico, la panchina di Garcia.Questa volta c’era davanti il Milan, altra squadra in crisi, che aveva assolutamente bisogno di una vittoria “scacciacrisi” per salvare il suo mister Mihailovic, ma giallorossi e rossoneri, hanno preferito “dividersi” la posta in gioco (è finita 1 a 1), quasi a non volersi far “male” entrambi. E così, continua la lenta agonia di una squadra che a questo punto, ha problemi tecnici, tattici, fisici e chi più ne ha ne metta. Oramai sembra entrata in un tunnel senza uscita e a questo punto, rimane veramente difficile capire come e quando potrebbe uscirne. “Ci manca un leader in campo”, ha dichiarato Rudiger a fine partita, sicuramente ha ragione, manca qualcuno in grado di prendere in mano la squadra e scuoterla, perché i limiti presentati dalla Roma, sono veramente preoccupanti e ben “lontani” da quella che era la squadra che tanto aveva impressionato nel primo anno della gestione Garcia, , dove il gioco espresso faceva paura agli avversari, tutto quello che facevano si tramutava in gol e i tifosi “impazzivano” nel vedere una squadra così determinata e vincente. Ora invece, i giallorossi, somigliando più ad un gruppo tipo “Brancaleone alle Crociate”, si sono avviati verso una “lenta agonia”, apparentemente senza sbocchi. “L’analisi della partita di questa sera, è purtroppo semplice….c’è stata troppa incertezza: nel primo tempo meritavamo di vincere e nel secondo tempo di perdere… visto che la luce si è totalmente spenta…. Ci siamo abbassati troppo, abbiamo dimenticato il nostro gioco e abbiamo sbagliato tanti palloni…”, ha dichiarato uno sconsolato Garcia, al quale, nonostante tutto…. Rimane in mano “la patata bollente”…. a meno di improvvisi colpi di scena… “Mi sto preoccupando della mia squadra e non del mio futuro…. (si parla infatti di Garcia “in bilico” da quasi due mesi) e a vedere le facce di giocatori e allenatore all’uscita dal campo di gioco, probabilmente è sincero: vederli raggiungere lo spogliatoio, tutti a testa bassa… è ben lontano da quelle scene di entusiasmo, quando la Roma giocava benissimo e tutti andavano a festeggiare a fine partita, sotto la curva….La sensazione attuale è infatti quella di una squadra ormai rassegnata…Ma come si può uscire da una questa situazione? Verrebbe da dire che sarebbe opportuno chiamare “un esorcista”, in grado di “cambiare la testa” ai giallorossi cha hanno letteralmente “bruciato” tutto il credito che avevano conquistato presso i tifosi… Ora, i fischi sono diventati “la normalità”, il pubblico è stufo e non più disposto a tollerare….(anche se occorre dire che i “meravigliosi” tifosi della Roma, nonostante lo stadio semi-vuoto, ci avevano “provato” eri sera a sostenere la squadra..). “Ci hanno tolto ogni entusiasmo”, commentavano alcuni supporters giallorossi all’uscita dall’Olimpico, “stiamo cominciando a diventare indifferenti e non ci va più di seguire le partite della Roma…”. Come dar loro torto? La strada a questo punto, è tutta in salita: bisogna ritrovare in fretta (per non crollare ancora più in basso), gioco, convinzione e risultati, con le altre squadre che incalzano (e dimostrano di avere più “voglia” di giocare) e il pubblico contro….. e ci sono dentro tutti: giocatori, allenatore, staff medico, preparatori atletici e società….. a proposito: cosa avrà detto James Pallotta, vedendo la partita “da Boston?”.