di Andrea Pranovi (AG.RF. 23.12.2014) (ore 00,34) (riverflash) – La procura di Roma, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, avanzerà a breve al Ministero della Giustizia la richiesta di applicazione del 41 bis, ossia del carcere duro, per Massimo Carminati, considerato a capo della presunta organizzazione mafiosa attiva a Roma dagli investigatori dell’indagine “Mondo di mezzo”. Carminati, arrestato a inizio dicembre nell’ambito dell’inchiesta su “Mafia Capitale”, è attualmente nel carcere di Tolmezzo, in provincia di Udine.
Giorni fa il Tribunale del Riesame aveva confermato l’associazione mafiosa oltre che per lo stesso Carminati anche per Riccardo Brugia, Roberto Lacopo e Fabrizio Franco Testa. Confermata la misura cautelare del carcere anche per Emilio Gammuto, accusato di corruzione aggravata. In quell’occasione il collegio, presieduto da Bruno Azzolini, aveva invece concesso gli arresti domiciliari a Raffaele Bracci, indagato per il reato di usura.
Lo stesso collegio, qualche giorno dopo, aveva confermato le misure restrittive per undici degli indagati, tra cui Salvatore Buzzi e Giovanni De Carlo, entrambi in carcere. È invece tornato in libertà l’ex amministratore delegato dell’ente Eur Spa Riccardo Mancini.
Intanto la Guardia di finanza di Roma ha sequestrato ad uno degli arrestati, l’imprenditore Cristiano Guarnera, un patrimonio del valore 100 milioni di euro. Il provvedimento di sequestro, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma, ha fatto seguito alla richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma.
Sul fronte del Comune di Roma, il consiglio superiore della Magistratura ha dato l’ok alla nomina del giudice Alfonso Sabella ad assessore alla Legalità della giunta di Ignazio Marino. Sabella è stato in passato sostituto procuratore del pool antimafia di Palermo di Gian Carlo Caselli.
Nel frattempo il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha replicato ad alcuni articoli di giornale secondo i quali la prefettura di Roma avrebbe dato il via libera ad una convenzione con la cooperativa di Buzzi per gestire l’emergenza legata all’arrivo di profughi a Castelnuovo di Porto (in provincia di Roma). Pecoraro ha dichiarato che “oggi sono state scritte inesattezze se non addirittura articoli di stampa al limite della diffamazione. A Buzzi dissi no. Voglio difendere l’operato dell’ufficio immigrazione della prefettura che ha fatto un lavoro improbo”.
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