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ROMA: IL MINISTRO ORNAGHI FRENA SUL PROGETTO DI VIA GIULIA

ROMA (RIVER FLASH)- Stop al progetto di via Giulia. Ieri pomeriggio il ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi ha telefonato al sindaco Gianni Alemanno per comunicargli in modo chiaro e inequivocabile tutte le sue perplessità e riserve sull’operazione edilizia da 40 mila metri cubi.

Un’operazione nata con una concessione per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo sotto l’area fra il liceo Virgilio e la Moretta, e poi modificata in un progetto di finanza pubblica per altri cinque fabbricati in superficie con albergo di lusso, appartamenti, “urban center” con ristorante e attività commerciali e uno spazio museale che valorizzi i ritrovamenti archeologici. “Fermiamoci un attimo”, sarebbe stata l’indicazione di Ornaghi al primo cittadino manifestando l’intenzione di sottoporre l’intera questione al Consiglio superiore dei Beni culturali e agli esperti del Mibac, per una valutazione approfondita dell’impatto del progetto edilizio sulla storica strada.

“Concordo con il ministro Ornaghi quando dice che si deve esprimere il Consiglio superiore dei Beni culturali per valutare che tipo di intervento operare nell’area di via Giulia. Come ho spiegato più volte ai comitati di quartiere, l’iter amministrativo è solo all’inizio e c’è la possibilità di valutare l’impatto urbanistico, culturale e sociale di questo intervento”, ha riferito Alemanno. 

Una scesa in campo strategica, fortemente attesa, quella di Ornaghi, arrivata dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi da diverse associazioni di residenti e di cittadini, conclusasi lunedì con la lettera-appello promossa dal nuovo Coordinamento per la tutela di via Giulia e firmata da diciannove intellettuali, tra cui spicca l’attore e regista Carlo Verdone.

Si prospetta ora un “secondo caso Pincio”. La vicenda di via Giulia potrebbe ricalcare il dietrofront imposto dal Collegio Romano quando nel 2008 l’allora ministro Sandro Bondi bloccò il progetto per la realizzazione del parking sotto il colle. Non a caso, Ornaghi si è confrontato nelle ultime ore proprio con l’ex capo di gabinetto Salvo Nastasi, oggi direttore generale per lo spettacolo dal vivo, che all’epoca gestì la revoca del progetto. Se il Consiglio superiore, massimo organo di consulta, darà ragione e sosterrà le “perplessità” del ministro, può scattare l’annullamento dell’iter. L’ultima espressione di veto rientra nelle facoltà del ministro. Nonostante i pareri favorevoli di Soprintendenze e Direzione regionale.

FT. AG RF 20.3.2013

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