di Andrea Pranovi (AG.RF. 10.07.2014) (ore 00,53) (riverflash) – Torna l’emergenza rifiuti nella capitale. Nella giornata di mercoledì, in molti quartieri della città, i romani hanno dovuto fare di nuovo i conti con cassonetti stracolmi di immondizia e sacchetti della spazzatura sui marciapiedi. Le cause delle difficoltà nella raccolta dei rifiuti risiedono in un intervento di manutenzione che ha tenuto fermo per due giorni l’impianto di trattamento di via Salaria e il blocco, per la sostituzione di un componente, del tritovagliatore di Rocca Cencia. I disagi si sono verificati soprattutto nelle zone di Pietralata, Tiburtino, San Lorenzo, Prensetino e Montesacro.
L’assessore all’Ambiente di Roma Capitale Estella Marino ha dichiarato: “abbiamo constatato problemi in alcune zone, in altre invece il servizio sembra stia tornando alla normalità”. Una situazione simile a quella di oggi si era venuta a creare un mese fa, quando un guasto al tritovagliatore di Rocca Cencia, gestito dal Colari, aveva provocato ritardi nella raccolta dei rifiuti e file di camion sulla strada che porta all’impianto. In quell’occasione l’Ama aveva giustificato il disservizio con i “rallentamenti momentanei” e le “manutenzioni periodiche che gli impianti sono obbligati ad affrontare”.
Il sindaco Ignazio Marino si è detto “molto stanco e arrabbiato della situazione dei rifiuti” e ha affermato: “è vero che abbiamo chiuso la discarica di Malagrotta ma adesso Ama deve funzionare meglio. Abbiamo un 18% di assenteismo che è inaccettabile, così come è inaccettabile che i dirigenti non controllino i dipendenti. Credo sia venuto il momento di far saltare qualche testa”.
Al primo cittadino ha risposto il segretario generale della Cgil-Fp di Roma e del Lazio Natale Di Cola, il quale ha spiegato che “invano da anni ripetiamo che era necessaria una rivoluzione organizzativa e che i responsabili della situazione in cui ci troviamo andavano rimossi”. Secondo Di Cola, inoltre, “la grave situazione in cui si trova la città non si risolve puntando il dito contro i lavoratori”.
Intanto Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzia per gli scioperi, ha comunicato al sindaco Marino di aver inviato una lettera al Presidente e Amministratore Delegato dell’Ama Daniele Fortini, invitandolo “a fornire, con cortese urgenza, adeguate informazioni in ordine ad eventuali situazioni conflittuali che si manifestano all’interno dell’Azienda, dalle quali possa scaturire, in qualche modo, il danno all’utenza, in un settore, peraltro, particolarmente delicato, in quanto riconducibile alla salvaguardia dei diritti fondamentali delle persone”.
Sul tema dei rifiuti di Roma, nei giorni scorsi, si era accesa la polemica tra Bruno Vespa e Marino. Il giornalista televisivo aveva scritto in un tweet di essersi “vergognato di abitare a Roma”, in quanto “a San Pietroburgo, 5 milioni di abitanti, non ho visto un solo rifiuto sulla strada”. Il sindaco aveva risposto a Vespa dai microfoni della trasmissione “Un giorno da pecora” di Radio2, spiegando che “a Roma abbiamo avuto una singola persona che per 50 anni ha gestito una singola discarica, grande come 350 campi da pallone, dove dagli anni Sessanta fino a quando sono stato eletto io sono stati scaricati il materasso, la bottiglietta dell’acqua, l’organico dei ristoranti. Tutto quello che si voleva”. “Tra due anni – aveva aggiunto Marino – avremo un ecodistretto, cioè una zona con una piccolissima discarica, e trasformeremo 700 mila tonnellate l’anno di organico in gas. Cioè trasformeremo un problema in una risorsa economica”.
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