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ROMA: EMERGENZA ARSENICO, INDAGA L’UNIONE EUROPEA

arsenicodi Andrea Pranovi (AG.RF. 26.04.2014) (ore 06,53) (riverflash) – L’Unione Europea ha avviato un’inchiesta sulla presenza di arsenico nell’acqua a Roma e in alcuni comuni del Lazio. Lo ha annunciato la vicepresidente del Parlamento Europeo Roberta Angelilli dopo aver ricevuto risposta ad una sua lettera da Janez Potcnik e Tonio Borg, rispettivamente commissari dell’UE all’ambiente e alla salute.

Nella missiva, secondo quanto riferito dalla Angelilli, “la Commissione ha sottolineato che sono state concesse ben tre deroghe rispetto alla piena applicazione della Direttiva europea sulla qualità delle acque. È evidente che le autorità competenti sono urgentemente obbligate a risolvere il problema, oltre che a verificare le responsabilità e a quantificare i rischi per la salute”.

“Questo significa – continua la vicepresidente dell’Europarlamento – che se tale questione non sarà adeguatamente affrontata scatterà la procedura d’infrazione anche perchè la Commissione europea ha garantito che sta affrontando con impegno e urgenza la problematica sia per la città di Roma che per tutti gli altri comuni interessati”.

Oltre all’indagine della Commissione europea, avviata il 5 dicembre del 2013, sulla vicenda dell’arsenico nell’acqua sta indagando anche la Procura di Roma, che ha aperto due fascicoli per avvelenamento e omissione di atti d’ufficio. Il mese scorso diverse segnalazioni erano arrivate agli inquirenti. Il movimento Primavera nazionale aveva presentato un esposto alla magistratura di Roma nel quale, come affermato dal portavoce Riccardo Corsetto, si chiedeva di “verificare se il mancato allarme dell’amministrazione capitolina alla cittadinanza di Roma costituisca reato penale”. Un altro esposto era stato depositato dal Codacons con l’obiettivo di capire “se la salute dei cittadini sia stata garantita e se la tempistica seguita dal Comune nel diramare l’allarme sia stata congrua”, come dichiarato dal presidente dell’associazione Carlo Rienzi.

Intanto, in un’intervista rilasciata all’agenzia Dire il 24 marzo, il commissario straordinario dell’Arsial (Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio) Antonio Rosati ha parlato della creazione di “una task force, un gruppo di lavoro coordinato dal capo di gabinetto di Zingaretti, il dottor Venafro, con le Asl, con l’Acea, con i comuni interessati e con la sovraintendenza”. Rosati ha anche annunciato che “tra 45 giorni due zone e circa 200 utenze avranno di nuovo un allaccio definitivo per l’acqua potabile”, precisando però che “in alcune aree ci vorrà un anno, anche un anno e mezzo per risolvere il problema”.

Attualmente in diversi comuni del Lazio, nelle province di Roma, Viterbo e Latina, l’acqua non è potabile a causa della presenza di arsenico. Nella capitale dal 21 febbraio scorso è vietato utilizzare l’acqua del rubinetto in alcune zone dei municipi XIV e XV.

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