di Maria Michela D’Alessandro (AG.RF. 23.02.2014) (riverflash) – 70 opere di grandi maestri: Gauguin, Monet, Degas, Sisley, Pissarro, Van Gogh, Manet, Corot, Seurat e tanti altri nell’imperdibile esposizione “Musèe d’Orsay. Capolavori”. Questa volta, però, non siamo nello storico museo parigino, bensì a Roma, nel Complesso del Vittoriano, che fino all’8 giugno 2014 ospiterà una mostra senza eguali.
La mostra, grazie alla quale per la prima volta la città eterna esporrà opere realizzate tra il 1848 e il 1914, è curata da Guy Cogeval, presidente del Museo d’Orsay e del museo dell’Orangerie, e da Xavier Rey, direttore delle collezioni e conservatore del dipartimento di pittura del museo. Il museo parigino, famoso soprattutto per i quadri degli impressionisti e post-impressionisti, lascia, seppur non per molto tempo, un’eredità non indifferente alla città di Roma, ai suoi turisti e abitanti. Quasi una sfida, sicuramente un prestito eccezionale che verrà ripagato dalla bellezza delle opere.
Quest’ultime sono articolate in cinque sezioni: l’arte dei Salon, l’evoluzione e i cambiamenti del paesaggio della Scuola di Barbizon, la modernità ritratta dagli impressionisti, lo sviluppo del linguaggio pittorico della seconda metà dell’Ottocento e, per finire, l’eredità lasciata dall’impressionismo. Tra i capolavori esposti le “Ballerine che salgono la scala” di Degas, “Il pasto” di Gaugin e “l’Italiana” di Van-Gogh.
L’esposizione apre le porte anche al famoso edificio del Museo d’Orsay, evidenziando il lavoro dell’architetto italiano Gae Aulenti: se l’Esposizione Universale del 1900 ci sembra ormai lontana, l’inizio della mostra rende nitido quel periodo in cui lo storico museo, all’interno di una stazione, apriva.
La “sfida” di portare le opere del Museo d’Orsay a Roma riguarda anche la fruizione: i pubblici infatti potranno apprezzare l’esposizione tutti i giorni, con l’insolita apertura per i musei romani nella giornata di lunedì e con la possibilità di visitare la mostra fino alle 23 il venerdì e il sabato.
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