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AS.ROMA: AL PEGGIO NON C’E’ FINE – FUORI DALL’EUROPA- ESPODE LA PROTESTA – FORSE TOCCATO IL PUNTO PIU’ BASSO

214749195-b960974a-2e9a-4786-b1ff-be4e14097195AG.RF.(MP).20.03.2015

“riverflash” – Dopo la serata – incubo che è andata in scena ieri sera allo stadio Olimpico, sorge più che mai spontanea la domanda: “La Roma ha toccato il fondo o bisogna ancora aspettarsi altro”? Rimane difficile ora immaginare cosa altro potrebbe succedere, ma visto che al peggio non c’è mai fine, tutto può ancora succedere. Ieri sera dunque è andata in scena all’Olimpico una serata da incubo per la Roma, impegnata nella partita di ritorno di Europa League contro la Fiorentina (finita 1 a 1 all’andata): i giallorossi erano partiti bene con grinta e determinazione: “abbiamo una gran voglia di vincere”, aveva dichiarato Rudi Garcia nella conferenza stampa di presentazione prima della partita e, almeno dai primi minuti, sembrava che la squadra si stesse impegnando, così come promesso, ma 2 anzi 3 “regali” (così come sono stati chiamati da Garcia), hanno portato la Fiorentina, già al 17esimo del primo tempo, avanti di 3 gol. E così la Roma si è trovata in poco più di 15 minuti, fuori dall’Europa League, (0 a 3 è stato il risultato finale), perchè il prosieguo della partita è stato poi un susseguirsi di errori, con i giallorossi che avevano perso completamente la testa e non riuscivano più ad “azzeccare” nemmeno il più facile dei passaggi. Ed è esplosa così la contestazione dei tifosi, stanchi ormai dei recenti risultati – non risultati della squadra, tanto che la curva sud è uscita in massa dallo stadio e i pochi rimasti distribuivano fischi e insulti ai giocatori increduli e depressi per un epilogo che mai avrebbero immaginato alla vigilia. Una situazione frustrante ed estremamente umiliante: un tifoso ha anche tentato un’invasione di campo, Totti è andato a parlare con un ultrà, per tentare di calmare gli animi e il pulman dei giallorossi è stato scortato fino al ritorno a Trigoria. E’ stata un’atmosfera surreale quella che si è percepita ieri sera all’Olimpico, ben lontana da quella che si respirava meno di un anno fà, quando la Roma metteva paura a tutti (Juve compresa) per il suo gioco, la sua determinazione e la “voglia” dei giocatori di vincere le partite. “Sono mortificato, abbattuto, ma non sconfitto – ha dichiarato Garcia a fine partita, per questo non mollo fino alla fine; ora ci sono 11 partite (battaglie)  da vincere e  inizieremo già da domani a rialzare la testa, perchè abbiamo solo due possibilità: mollare o reagire e per questo servono carattere e personalità e orgoglio, chi ha queste risorse potrà seguirmi e con questi giocatori risolleveremo la Roma. Chi è troppo debole non mi interessa, voglio tornare al combattimento già da domani: abbiamo tempo fino alla mezzanotte per digerire quest’ennesima delusione, ma ora possiamo fare solo una cosa: tornare a vincere e occorrerà farlo già dalla trasferta di domenica a Cesena”. Parole dure ma chiare che lasciano chiaramente intendere come il mister giallorosso non abbia pensato nemmeno un momento alla possibilità di mollare perchè il suo carattere, quello che aveva fatto innamorare tifosi, giocatori e dirigenza, è sempre quello: distrutto nel morale, ma non vinto perchè “dopo la pioggia esce sempre il sole”, così come dichiarato alcuni giorni fà. Ma ieri sera non c’è stato solo l’outing di Garcia, perchè anche il ds Walter Sabatini è intervenuto a Roma Tv, ammettendo i suoi errori e le sue responsabilità sul mercato della Roma: “E’ vero, sono stati fatti degli errori, il primo quello di non aver preso Salah per come sta giocando, ma sia chiaro, ognuno si assume le sue responsabilità e nessuno scapperà in questo momento e nessuno si dimetterà, dimettersi oggi sarebbe una fuga e io non scappo, vado avanti. Ho sentito dire cose gravi dai tifosi, possono dire quello che vogliono, ora però occorre proteggere la squadra e continuare a combattere per l’ultimo obiettivo rimasto: dobbiamo difendere il secondo posto”. Anche il portiere giallorosso Morgan De Santis, ha voluto parlare del difficile momento dei giallorossi, ammettendo che “si è trattato di una batosta terribile, i tifosi non ne possono più, me l’hanno detto quando sono andato sotto la curva: era un atto dovuto per il sostegno che ci hanno sempre dimostrato, quando le cose non vanno, la colpa è di tutti, ma è anche vero che il calcio ti offre anche la possibilità di invertire la rotta”. Parole da vero leader, “colpito e affondato” anch’egli, ma non battuto e con la voglia di risollevarsi al più presto. Ma al di là di tutto ciò che sta succedendo alla squadra capitolina, rimane sempre l’unica domanda che tutti si stanno facendo da più di due mesi: cosa sta succedendo alla Roma, qual’è il motivo di questa involuzione e cosa  viene detto negli spogliatoi? A questa domanda, nessuno è in grado di dare una risposta: “Quello che viene detto negli spogliatoi rimane tra noi – dichiarato Garcia – non ci sono telecamere, nè giornalisti…”. A questo punto diventa difficile capire se gli stessi giocatori, la società, la dirigenza e il mister, abbiano compreso il motivo di questa crisi: una cosa è certa: noi sicuramente non lo sapremo mai….L’unica speranza per la Roma, rimane quindi quella di aver “finalmente” toccato il fondo, perchè è da lì  e solo da lì, che può iniziare la risalita….

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