AG.RF.(MP).18.09.2014
“riverflash” – La vicenda ha dell’incredibile: un medico, Michele Raguso, è stato rinviato a giudizio (per concussione) e indagato (per omicidio colposo) per aver operato una paziente in una clinica convenzionata con il SSN, nonostante il parere contrario di altri medici e dopo l’intervento la donna (70enne), è morta. Soffriva di varie patologie: innanzitutto era obesa, ma anche cardiopatica e diabetica ed era assolutamente consigliato, qualsiasi tipo di intervento. Tutto ciò è accaduto nella Casa di Cura Guarnieri, in via Tor de’ Schiavi a Roma e a finire nel registro degli indagati per omicidio colposo, sono stati anche altri 8 medici. La vicenda risale al 2012, quando la signora Raffaella, affetta da una stenosi alla spina dorsale, a seguito del dolore lancinante, si era rivolta a vari medici che si sono rifiutati di operarla, viste le sue precarie condizioni di salute. La donna viene visitata poi, dal dott. Raguso, il quale prima le prescrive dei farmaci e in un secondo tempo, dal momento che i medicinali non alleviano il dolore, acconsente ad operarla. Ed è a questo punto che scatta il reato di concussione: il dottore in questione, chiede 1000 euro per eseguire l’intervento, pur trattandosi di una clinica convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale, che presupponeva quindi un intervento gratuito e addirittura per assicurarsi la cifra, sembra che Raguso abbia costretto la figlia della donna, ad impegnare alcuni gioielli di famiglia. Ma l’intervento (eseguito nel 2013), non va a buon fine perché la paziente contrae una grave infezione e muore un mese più tardi. Ora quindi, all’accusa di concussione, si aggiunge anche quella di omicidio colposo e i familiari della donna, sono determinati ad avere giustizia.
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