“RIINA HA DIRITTO AD UNA MORTE DIGNITOSA”: LA CASSAZIONE “APRE” AD UNA POSSIBILE SCARCERAZIONE

AG.RF.(redazione).06.06.2017

“riverflash” – Totò Riina sta male e così la Corte di Cassazione sta pensando alla possibilità degli arresti domiciliari per garantirgli il diritto “ad una morte dignitosa”.  Ieri dunque, la Suprema Corte ha accorto il ricorso presentato dai difensori del boss, annullando con rinvio la decisione del Tribunale di sorveglianza di Bologna, che aveva rigettato la richiesta. Il Tribunale di Sorveglianza aveva escluso l’ipotesi del differimento della pena “non emergendo dalle relazioni sanitarie acquisite che le pur gravi condizioni di salute del detenuto fossero tali da rendere inefficace qualunque tipo di cure e dandosi, anzi, atto nelle stesse di numerosi e articolati trattamenti terapeutici praticati al detenuto” insieme a “un attento e continuo monitoraggio” che aveva portato anche ad alcuni ricoveri in ospedale. Dunque per i giudici bolognesi le patologie di Totò Riina potevano essere trattate anche in carcere, tuttavia la Cassazione ha ritenuto questa motivazione “illogica e contraddittoria” e quindi non ritenendo adeguato il giudizio del Tribunale di Bologna, ritenendo “lo stato di salute incompatibile con il regime carcerario, situazione che non deve ritenersi limitata alla patologia implicante un pericolo di vita per la persona ma piuttosto avere riguardo a ogni stato morboso o scadimento fisico capace di determinare un’esistenza al di sotto della soglia di dignità che deve essere rispettata pure nella condizione di restrizione carceraria”. Soddisfatti i legali della difesa, più volte criticata dall’opinione pubblica, che riguarda “la salute di un uomo in condizioni molto, molto critiche”. Ora toccherà al tribunale di sorveglianza di Bologna decidere sulla richiesta dei legali del boss: “L’udienza è fissata per il prossimo 7 luglio.