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RIFORME: SI VA AVANTI AD OLTRANZA. RISSA A MONTECITORIO, TRA POLEMICHE E INTERRUZIONI

C_4_articolo_2090548_upiImageppAG.RF.(MP).13.02.2015

“riverflash” – Non è certamente un bello spettacolo quello che è andato in scena ieri a Montecitorio, dove tra insulti, proteste e interruzioni si svolgeva la partita delle riforme. L’accordo sui tempi è mancato e quindi la Boschi ha deciso di andare avanti ad oltranza, mentre il Movimento 5Stelle urlava e gridava contro la Boldrini, impedendo di fatto gli interventi sul merito degli emendamenti alle riforme: “Abbiamo ribadito le nostre ragioni, ci opponiamo fermamente alla deriva autoritaria di Renzi, che smantella completamente la nostra Carta fondamentale per riscriverla ad immagine e somiglianza della casta”. Per questo, hanno chiesto una sospensione di 4 ora per sciogliere “il nodo” della partecipazione dei cittadini alla vita politica, inserendola nella Costituzione, dichiarando: “ Se non ci date le quattro ore di sospensione, credo che ce la prenderemo”, anche perchè restano in piedi le 3 proposte per emendare la riforma costituzionale e se non verranno accettate dal Pd, il Movimento continuerà con l’ostruzionismo. Tutto ciò accade mentre la minoranza del Pd sta attendendo risposte dal governo rispetto in merito ad alcune modifiche del testo proposto: “E’ evidente che, se non verremo ascoltati, ognuno avrà il diritto di votare ciò che vuole: dopo la fine del Patto del Nazareno, è sconcertante che rimanga questa rigidità; tale atteggiamento non è assolutamente accettabile”.   La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha poi concesso tempi aggiuntivi da utilizzare nelle votazioni sul disegno di legge per le riforme costituzionali in corso a Montecitorio. La decisione è arrivata dopo la bagarre in aula e visto che la scadenza delle ore 22.00 non è stata utile per raggiungere un accordo tra le parti, si è deciso di andare avanti ad oltranza, fino all’esaurimento di tutti gli emendamenti, ma non sarà più possibile presentare proposte di modifica. D’altronde, le aperture del pomeriggio un avevano prodotto un primo risultato: l’approvazione, con 279 sì e 175 no, dell’articolo 31 del ddl Boschi, la norma che modifica l’articolo 117 della Costituzione e prevede, tra l’altro, la cosiddetta clausola di supremazia che lo Stato può esercitare nei confronti delle regioni a tutela dell’unità della Repubblica e dell’interesse nazionale. Ma ciò non è stato sufficiente a placare le polemiche che vanno avanti, mentre Renzi annuncia: “Faremo le riforme con coloro che ci stanno e chi vuole lo scontro, l’avrà.. noi andiamo avanti…”.

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