AG.RF.(MP).14.06.2014
“riverflash” – L’Usb, (Unione Sindacale di Base), ha reagito così alle novità emerse in merito alla riforma della Pubblica Amministrazione, scaturite dalla riunione del consiglio dei Ministri, che si è svolta nella giornata di ieri: “Quanto emerso dal Consiglio dei Ministri sulla riforma della PA, conferma e rafforza le ragioni e la necessità dello sciopero generale di tutto il lavoro pubblico, proclamato dall’unione sindacale di base per il prossimo 19 giugno. Il governo conferma l’impianto di una riforma mirata a ridurre la pubblica amministrazione a servizio delle imprese, mentre prosegue il blocco dei contratti e si avvia la contrattazione esclusivamente normativa, togliendo dunque salario e diritti, a tutti i dipendenti pubblici. Vengono ignorati i 250.000 precari per i quali non si accenna ad alcuna iniziativa di stabilizzazione, mentre il taglio e l’accorpamento su base regionale di centinaia di Enti, sia verticali che orizzontali, uniti alla chiusura o l’accorpamento di migliaia di aziende partecipate, provocherà non solo un’inevitabile ricaduta occupazionale, ma la fortissima riduzione dei servizi alla cittadinanza; in funzione di un’idea vecchia e autoritaria del mondo del lavoro, dove il singolo dipendente deve trovarsi solo di fronte al proprio datore di lavoro, tagliano loro il diritto alla rappresentanza collettiva, decretando il taglio del 50% di tutti i permessi sindacali, compresi quelli delle RSU e distacchi di ogni singola organizzazione sindacale, dal I agosto. A questo si aggiungono, stucchevoli elementi demagogici, quali il cosiddetto “ricambio generazionale”, che a fronte appunto di 250.000 precari e di un fabbisogno reale di oltre 1mln di nuove assunzioni, ne sbandiera la bellezza di 15mila! L’Usb, chiama pertanto tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore pubblico, allo sciopero generale nazionale, con manifestazioni regionali, il prossimo 19 giugno”.
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