AG.RF.(MP).23.10.2015
“riverflash” – “Roma mi vuole”… E’ questa la frase pronunciata ieri da Ignazio Marino che, rimanendo ferme (per ora…) le sue dimissioni, ha dato l’impressione di non voler lasciare affatto il Campidoglio. Ad oggi, mancano 11 giorni alla possibile revoca della decisione presa e nessuno è in grado di scommettere cosa farà il sindaco/exsindaco di Roma. La vicenda dei presunti scontrini fiscali, l’ha indubbiamente turbato “non conoscevo l’esistenza dei giustificativi di spesa..”, ha sempre dichiarato e “non ho mai, ripeto mai, usato denaro pubblico a fini privati”. Ma perché Marino potrebbe ripensarci? “Sto utilizzando questi giorni, per capire se la mia esperienza è davvero finita o se ci sono le condizioni per rispettare il partito che mi ha eletto alle primarie con il 52 per cento, parlo del Pd e di Sel, e al ballottaggio con il 64 per cento, quindi se ci saranno le primarie, mi candiderò anch’io”. Questa è una buona notizia? Dipende, al momento si sa soltanto che lo studio di Ignazio Marino è ormai diventato un bunker: l’unica persona che può entrare e uscire facilmente è Alessandra Cattoi, che non è solo un assessore, ma un’amica e una confidente con la quale egli si confronta quotidianamente. Ora l’ex primo cittadino di Roma, si aspetta forse, un riconoscimento dal Pd e non si sa se arriverà, visto che da quella parte, stanno arrivando tanti segnali di sofferenza: ecco perchè egli sta quindi ipotizzando un eventuale mozione di sfiducia in aula e sta “contando” chi potrebbe essere (ancora) dalla sua parte, anche se si intuisce che sarebbero in pochi a seguirlo….. Insomma non rimane che attendere il confronto in Aula per chiarire parecchie cose….. Come voterà il Pd? Non si sa…. Si sa soltanto che quella sarà sicuramente un’importante verifica per capire quanto ancora è “alto” il gradimento verso il sindaco/ex sindaco di Roma…..
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