AG.RF 11.04.2014 (ore 10:35)
(riverflash) – Marcello Dell’Utri non si trova, da 4 giorni non si sa dove stia. Sicuramente non torna a dormire nell’appartamento da lui indicato come residenza. Non si ipotizza una scomparsa sul tipo di Ettore Maiorana, uno dei fisici di via Panisperna sparito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il fatto che martedì prossimo 15 aprile sarebbe stata pronunciata la sentenza definitiva della Cassazione nel processo in cui è stato condannato a 7 anni in secondo grado per concorso esterno in associazione mafiosa può essere un movente alla sparizione dell’amico di Silvio Berlusconi. Si ipotizza che Dell’Utri si trovi attualmente in Libano, che avrebbe raggiunto grazie a due passaporti diplomatici. Non è immaginabile che il Libano sia la futura residenza dell’ex-senatore di Forza Italia. Più credibile sia solo un posto da cui partirà per altre destinazioni, magari Santo Domingo dove ha vissuto due anni fa, in attesa che la Cassazione gli annullasse una condanna.
Tre settimane fa la procura generale, sulla base di un’intercettazione di una conversazione del fratello di Dell’Utri, da cui si potevano dedurre le intenzioni dell’ex senatore di Forza Italia di lasciare il Paese, e degli accertamenti della Dia che da tempo tenevano sotto controllo l’imputato, aveva chiesto il divieto di espatrio con sequestro del passaporto. Ma l’istanza venne rigettata dalla corte in quanto per i reati di criminalità organizzata l’unica misura cautelare ipotizzabile è la custodia in carcere. La Procura generale ha fatto ricorso contro il rigetto al tribunale del riesame che ha confermato l’orientamento dei giudici di appello. Da qui la nuova richiesta, questa volta di arresto, che risale a lunedì sera scorso. I giudici l’hanno accolta e depositato il provvedimento martedì. Contro Dell’Utri è stato emesso un ordine di custodia cautelare della terza sezione della Corte d’appello di Palermo. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa martedì dai giudici della terza sezione della corte d’appello di Palermo, presieduta da Raimondo Lo Forti, che a marzo dell’anno scorso confermarono la condanna del politico a 7 anni. La corte ha motivato l’ordine di arresto con il pericolo di fuga.
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