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REFERENDUM SU VOUCHER IL 28 MAGGIO PER ABROGARE O NO LE DSPOSIZIONI SUL LAVORO ACCESSORIO CONTENUTE NEL JOBS ACT

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AG.RF. (redazione).16.03.2017

“riverflash” – I voucher e il loro utilizzo, sono al centro delle polemiche di questi giorni e il 28 maggio gli italiani saranno chiamati a votare in merito all’abrogazione  o meno del buono/lavoro come modalità di retribuzione per lavoro occasionale. Ma qual è lo scopo del voucher? Quello di regolamentare le prestazioni lavorative definite “accessorie”. Il suo valore varia da 10, 20, fino a 50 euro e il valore “netto” è di 10 euro nominali a favore appunto, del lavoratore. Con questa tipologia di pagamento, è garantita anche la copertura previdenziale Inps e quella assicurativa presso l’Inail. I committenti quindi possono agire in assoluta legalità, con questo forma di pagamento, che riguarda pensionati; titolari di trattamento pensionistico in regime obbligatorio; studenti nei periodi di vacanza; cassintegrati, titolari di indennità di disoccupazione ASpI, disoccupazione speciale per l’edilizia e i lavoratori in mobilità; lavoratori in part-time; i titolari di contratti di lavoro a tempo parziale possono svolgere prestazioni lavorative di natura accessoria nell’ambito di qualsiasi settore produttivo, con esclusione della possibilità di utilizzare i buoni lavoro presso il datore di lavoro titolare del contratto a tempo parziale; inoccupati, titolari di indennità di disoccupazione Mini-ASpI e Mini-ASpI 2012, di disoccupazione speciale per agricoltura, lavoratori autonomi, lavoratori dipendenti pubblici e privati. E per quanto riguarda gli extracomunitari, questi posso usufruire dei voucher, purchè in possesso di un regolare permesso di soggiorno. Tuttavia le polemiche non mancano, soprattutto tra il presidente dell’Inps, Tito Boeri, e la Cgil. «Non c’è dubbio che c’è stato un abuso dei voucher per le prestazioni temporanee e accessorie e che sono stati utilizzati per finalità molto differenti da quelle che il legislatore si era proposto. Qualche correttivo quindi serve. Ma cancellare i voucher sarebbe davvero sbagliato. Anche perché nel dibattito di questi giorni vedo molta ipocrisia», ha affermato parlando con Repubblica, il presidente dell’Inps, Tito Boeri, mentre lo Spi-Cgil sottolinea che i pensionati retribuiti con i voucher sono «volontari in pensione che operano saltuariamente per un massimo di 3/4 ore al giorno in attività di supporto e di accoglienza nelle 4mila sedi presenti in tutto il territorio nazionale per un compenso massimo di 150 euro al mese». Dunque, prosegue il sindacato, «non c’è alcun caso e nessuna esplosione di questo fenomeno, che continua ad essere limitato così come è stato dichiarato fin da subito. Non comprendiamo quindi il senso di questa continua e accesa campagna mediatica, di cui anche il presidente dell’Inps oggi si è reso impropriamente compartecipe e il cui unico scopo è quello di gettare fango sul sindacato». In ogni caso, occorre ora attendere l’esito del referendum del 28 maggio, in grado di chiarire e decidere una volta per tutte, il destino dei voucher.

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