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RESA NOTA LA BOZZA DEL NUOVO DPCM E ANCHE ROMA SI RIBELLA: CORTEO E DISORDINI IN CENTRO CONTRO IL COPRIFUOCO

AG.RF.(redazione).25.10.2020

“riverflash” – La bozza del nuovo Dpcm è sul tavolo di Conte e si sta discutendo delle misure che dovrebbero andare in vigore già da lunedì prossimo. I provvedimenti dovrebbero riguardare palestre, piscine, bar, ristoranti: le attività di ristorazione dovrebbero essere consentite dalle ore 5 del mattino, fino alle 18 e dopo quest’ora è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, secondo quanto scritto nel documento. Ieri si è tenuta una riunione tra il premier Conte e i capi delegazione delle forze di maggioranza sulla nuova stretta anti-Covid, Sembra invece che possa saltare  la chiusura domenicale per bar e ristoranti come ipotizzato in un primo momento. Resta consentita senza limiti di orario – si legge ancora nella bozza – la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze; le attività di cui al primo periodo restano consentite a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi”. Nella bozza inoltre, “è fortemente raccomandato a tutte le persone di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune”. Per quanto riguarda cinema, teatri, palestre e piscine nel corso della riunione, c’è stata la forte contrarietà del ministro allo Sport Vincenzo Spadafora, protagonista di uno scontro con il responsabile della Cultura, Dario Franceschini. Sarebbero anche “sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), fatti salvi gli ulteriori indirizzi operativi emanati dalle Regioni e dalle Province autonome, ai sensi dell’ art. 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020″. “E’ consentito “svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti”. Infine, “Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”. “L’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”.  “Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura è assicurato a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100mila l’anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Il servizio è organizzato tenendo conto dei protocolli o linee guida adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome”, prosegue il provvedimento. Infine, “Le pubbliche amministrazioni dispongono una differenziazione dell’orario di ingresso del personale, fatto salvo il personale sanitario e socio sanitario, nonché quello impegnato in attività connessa all’emergenza o in servizi pubblici essenziali. È raccomandata la differenziazione dell’orario di ingresso del personale anche da parte dei datori di lavoro privati”. A seguito di queste possibili nuove restrizioni, 300 persone riunite in corteo ieri sera nel centro storico di Roma, hanno protestato creando disordini: emuli di ciò che è accaduto a Napoli, hanno bruciato cassonetti e distrutto alcune macchine: due agenti sono rimasti feriti e il corteo è stato sciolto solo a notte fonda. In giornata la conferenza del premier Conte.

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