AG.RF 10.04.2015 (ore 23:03)
(riverflash) – Le tasse in Italia hanno superato da tempo il limite di guardia. I governi “Napolitani” si sono preoccupati di rastrellare soldi ovunque aumentando la crisi. D’accordo sono soldi che servono a pagare le rate dell’enorme debito pubblico, ma saltando addosso ai proprietari di yacht, per esempio, crea la disoccupazione di marinai e cantieri navali oltre a svuotare le località turistiche. Il turismo, considerato l’oro nero dell’Italia, non può essere messo in fuga da incongrue tasse di soggiorno.
Renzo Iorio, presidente di Federturismo Confindustria, ha inoltrato oggi un comunicato dove chiede lo stop alle tasse sui viaggi: “Non si può ricorrere sempre al turismo come area di imposizione fiscale ogni volta che ci sono buchi di bilanci locali da coprire come è già avvenuto e continua ad avvenire con la tassa di soggiorno.
La proposta che apparentemente si sta valutando di istituire da parte delle città metropolitane un’addizionale fino a 5 euro sui diritti di imbarco portuali e aeroportuali dei passeggeri in transito nei principali scali per coprire disavanzi pregressi rappresenterebbe un ulteriore balzello che danneggia la nostra economia.
Sarebbe un provvedimento che graverebbe ancora una volta sui viaggiatori e sull’industria turistica in un momento in cui, peraltro, il sistema pubblico continua a dimostrare a livello regionale una concreta incapacità di saper razionalizzare la propria azione in vista del processo di riforma del Titolo V e di ridurre la propria spesa.
E’ difficile credere – conclude Iorio – alla volontà di puntare sul turismo come asse di crescita del Paese se ogni volta si cede alla tentazione di imporre nuove tasse con la presunzione che a pagarle siano coloro che poi comunque non votano nei rispettivi collegi di chi le introduce”.
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