AG.RF.(MP).18.10.2016
“riverflash” – Si è espresso così Matteo Renzi, alla vigilia del suo viaggio negli Stati Uniti, che lo porterà ad incontrare Obama. Ne ha parlato alla Scuola Superiore Sant’Anna, affrontando il tema dell’emigrazione dei laureati. “Il punto centrale è che occorre aprirsi alla competizione internazionale, trovare il modo di essere attrattivi”. Ma non si è parlato solo di questo, era inevitabile che si affrontasse anche il tema dell’imminente referendum “contano più i veti che i voti” e sulla Pubblica Amministrazione: “C’è un potenziale vantaggio competitivo nel fatto che il sistema pubblico non ha funzionato al massimo finora, perchè questo ci permette di recuperare”. In mattinata il premier era intervenuto a Firenze agli Stati generali della lingua italiana nel mondo, dove ha sottolineato l’importanza di una scommessa culturale sul Made in Italy: “Con la legge di stabilità abbiamo investito soldi nelle scuole per l’italiano all’estero, ma serve una gigantesca scommessa culturale sul made in Italy. Se vogliamo che l’italiano sia studiato, non possiamo fermarci alla letteratura”. “Vi auguro – ha detto, rivolto agli studenti – di essere inquieti, arroganti, di pretendere qualcosa in senso positivo, che siano 30 anni di straordinaria esperienza su quello che dovremo fare”. E poi a Pistoia, per la visita all’Hitachi Rail, azienda giapponese che costruisce metropolitane e che ha rilevato l’Ansaldo-Breda, ha ribadito: “Il tempo della paura è finito: c’è un futuro, c’è un progetto, c’è da lavorare tanto, ma quello non ci ha mai spaventato”. Il suo intervento a Pisa, è stato incentrato sulla mancanza di autostima dei giovani italiani: ecco perché “occorre puntare sul potenziale del Paese, perché esiste e bisogna farlo attraverso la legge di bilancio, approvata sabato scorso e le riforme. Nella manovra – ha spiegato – non ci sono singoli bonus, ma c’è questa visione: ridurre le tasse, semplificare la burocrazia, disintegrare un sistema di veti”. “Noi dobbiamo smettere di rompere le scatole con la burocrazia. Dobbiamo semplificare la burocrazia. Politica significa premiare chi è bravo, ma aiutare anche chi non ce la fa: merito e bisogno, competitività e giustizia. Ken Loach avrebbe detto il pane e le rose. Ma il punto centrale – ha concluso Renzi – è che l’Italia ha un potenziale immenso e all’estero lo sanno. Il gesto simbolico dell’invito di Barack Obama all’Italia per l’ultima cena da presidente alla Casa Bianca, lo dimostra: “Perchè lo ha fatto? Non per il governo o per un rapporto personale, ma per l’Italia”.
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