AG.RF.(MP).17.10.2014
“riverflash” – Mentre Renzi annuncia che la nuova manovra finanziaria rappresenta la più significativa riduzione di tasse degli ultimi anni, le Regioni sono in rivolta contro i 4 miliardi di tagli imposti con la legge di Stabilità, definiti tagli “insostenibili”, “che si riverseranno inevitabilmente sulla sanità”, come hanno annunciato i governatori, o che comporteranno nuove tasse per non far saltare i bilanci locali. Ma il premier non sembra preoccuparsi più di tanto e anzi…., afferma che “le regioni devono fare la loro parte per evitare gli sprechi”…. Frase che non è andata giù ai presidenti delle regioni e ha fatto aumentare le proteste: “Non si può fare i primi della classe a spese del prossimo”, hanno aggiunto i governatori. Ma in cosa consistono i tagli? Si tratta di 4 miliardi per le Regioni, 1,2 per i Comuni, 1 miliardo per le Province. A far infuriare il presidente della conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, è stato soprattutto il fatto che i tagli siano stati inflitti soprattutto a loro, lasciando magari la possibilità di aumentare tasse locali e tariffe. “Non il miglior modo di creare consenso”. E’ inevitabile quindi, che a seguito dei tagli previsti dalla legge di stabilità, le Regioni aumenteranno le tasse e il primo settore a rischiare sarà la sanità. A tale proposito, il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha dichiarato: “È facile abbassare le tasse con i soldi degli altri: il governo non può pirma fare un accordo e poi ». togliere di mezzo questo accordo senza coinvolgere chi ha firmato”. Insomma il malcontento è generale da parte delle Regioni: Renzi dal canto suo, di è dimostrato disponibile ad un incontro ma la sensazione, trapelata da più parti, è che si tratti di una sorta di “prendere o lasciare”, un po’ come dire: “ascolto tutti ma non arretro di un passo…… le Regioni si impegnino invece, per contenere gli sprechi….”. Messaggio accolto malissimo da Chiamparino che ha immediatamente replicato: “Considero offensive le parole di Renzi perché ognuno deve guardare ai suoi sprechi, e mi chiedo: nei ministeri forse non ce ne sono?”.
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