AG.RF.(MP).16.08.2014
“riverflash” – La regione Lazio ha reso noto il piano, che sarà operativo d settembre, per ridurre i tempi di attesa per le visite specialistiche. Nel progetto, verranno coinvolti i medici di base e le cliniche private e contemporaneamente, verrà potenziato il Recup (servizio di prenotazione telefonica). L’obiettivo è quello di ridurre del 60% le richieste; ma non è tutto perché anche i direttori generali verranno coinvolti in prima persona e dovranno perciò rendere conto in prima persona, di eventuali disservizi. Ora i dg delle Asl avranno il compito di far eseguire, entro 180 giorni, almeno il 50% delle richieste di esami strumentali, anche perché le liste di almeno 7 aziende sanitarie, romane e laziali, superano abbondantemente i 180 giorni. Attualmente, servono almeno 6 mesi per eseguire una risonanza magnetica, un’ecografia o un ecodoppler e il fatto che molte asl superino i tempi entro i quali erogare le prestazioni, hanno provocato nel Lazio, una grave situazione di emergenza che sta diventando molto problematica da gestire, soprattutto per un discorso di trasparenza . E poi c’è il discorso della trasparenza, visto che le prenotazioni che passano attraverso il call center sono una minoranza, una piccola vengono prenotate presso gli sportelli delle asl, ma ancora non è chiaro come la grande maggioranza di esse, avvengano attraverso un canale “anomalo” perché certe visite vengono eseguite lo stesso giorno in cui vengono prenotate e su questo punto, la regione Lazio vuol fare chiarezza. In questo caso, sta al Ministero della Salute controllare e”monitorare” le richieste, affinchè anche le aziende sanitarie abbiano una percezione “chiara” della situazione. E quando il call center non riesce a servire tutti gli utenti che chiamano per prenotare un esame? I dati riportano che a questa categoria, appartengono circa il 27% delle persone e ciò indica che 1 chiamata su 5 non va a buon fine. Ora però, da ottobre verrà acquisita una nuova piattaforme tecnologica, con un nuovo software che permetterà di gestire tutte le priorità. Infine il coinvolgimento dei medici di famiglia che sarà importantissimo per alleggerire le liste d’attesa: chiunque prescriverà una visita specialistica, dovrà specificare il motivo della richiesta, indicando anche la classe di priorità; questo per evitare che i pazienti “facciano pressione” sui medici per ottenere richieste a volte superflue e far sì che ci sia una maggiore appropriatezza di quanto viene richiesto.
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..