AG.RF 12.09.2014 (ore 00:52)
(riverflash) – La uccisione dell’orsa Daniza in Trentino potrebbe non essere stata un fatto accidentale, dovuto a una dose eccessiva di narcotico. L’autopsia sull’animale chiarirà se è morta per pallottole da arma da fuoco. Le unghiate a Daniele Maturi, raccoglitore di funghi di Pinzolo, non sarebbero il vero motivo dell’accanimento verso Daniza. Pastori lamentano pecore e capre morte, uccise dall’orsa. Ci sono testimoni oculari che l’hanno vista entrare nei pollai. Per esperienza sappiamo che in ogni zona d’Italia i pastori sono preoccupati dai lupi, oppure da mandrie di cani inselvatichiti. Pecore sbranate, ma anche persone impaurite.
Michela Vittoria Brambilla, ex-ministro del Turismo, ha espresso profonda indignazione per l’uccisione dell’orsa Daniza, che non è sopravvissuta alla narcosi della cattura, e chiede ai responsabili politici di trarre le debite conseguenze, lasciando la propria carica.
Di dimissioni, però, non se ne parla. Nessuno ha detto a pastori e contadini che lo Stato italiano li rimborserà per ogni pecora uccisa, diffidandoli a non farsi giustizia da sé e minacciando pesanti sanzioni penali e amministrative per maltrattamento e uccisione di specie animali protette. Forse i politici trentini avranno ragionato, arrivando alla conclusione di dare retta alla rabbia di pastori e contadini perché votano, mentre gli orsi no.
Indignazione e promessa di mobilitazione da parte di Carla Rocchi, presidente dell’ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali: “Ciò che è accaduto all’orsa Daniza non è un incidente né un fatto casuale: è un animalicidio in pieno regola. Nei giorni e nelle settimane passate avevamo più volte chiesto di lasciare in pace l’animale, arrivando a diffidare le autorità locali: questo è il risultato della caccia alle streghe, del clima di terrore scatenato contro il povero plantigrado”.
Beppe Grillo, dal suo blog, rilancia l’hastag #giustiziaperdaniza e i parlamentari del M5S delle Commissioni Agricoltura e Ambiente hanno postato questo comunicato: “La morte di Daniza rappresenta, ancora una volta, la vittoria dell’arroganza e della crudeltà di chi si sente superiore alla natura e agli altri esseri viventi e che portando avanti un’azione schizofrenica prima promuove il ripopolamento dei nostri boschi di orsi bruni e poi ne decide l’eradicazione”.
Angelo Bonelli, co-portavoce dei Verdi chiede senza tentennamenti le dimissioni del ministro Gian Luca Galletti: “Con la morte dell’orsa Daniza lo schifo e la vergogna sono stati raggiunti. Contro la mamma orsa si è costruito un accanimento da parte delle istituzioni che hanno portato alla sua morte e per questi motivi ritengo che la procura, sulla base del nostro esposto già presentato, debba aprire immediatamente un’inchiesta penale. È morta per mano delle istituzioni un’orsa che voleva difendere i propri cuccioli dal pericolo e ora anche i piccoli cuccioli sono in pericolo di vita senza la protezione della loro mamma. Chi doveva difendere l’orsa, ovvero il ministero dell’Ambiente, ha assunto una posizione indecente e fuori dall’ordinamento giuridico italiano. I boschi non sono degli zoo e un bosco senza animali sarebbe come una città senza umani e da questi atti purtroppo e drammaticamente si misura anche il grado di non civiltà della nostra società”.
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