AG.RF.(Claudio Peretti).17.05.2019
“riverflash” – Cosa vuol dire esattamente “razzista”? Che significato, che accezione diamo a questa parola? Vediamo di fare un po’ di ordine mentale. Chiaramente la parola razzista deriva dalla parola “razza” e quindi possiamo ritenere che, quando si parla di razze, ci sia qualcuno che pensa che ci siano razze superiori e razze inferiori.
Un po’ come tornare indietro ai tempi del nazismo e del fascismo, in cui c’era chi riteneva che la razza ariana pura fosse la razza superiore. E anche qui, volendo, si deve andare ancora a ritroso, e analizzare le teorie dell’eugenetica. Mentre i principi eugenetici sono stati praticati nel corso della storia del mondo fin dall’antica Grecia, la moderna storia dell’eugenetica ha avuto il suo inizio nei primi anni del XX secolo quando un movimento popolare eugenetico emerse nel Regno Unito, per diffondersi subito dopo in molti paesi tra cui gli Stati Uniti d’America e il Canada, oltre che nella maggior parte dei paesi europei. Tale teoria è poi stata sfruttata ampiamente dal nazismo Ma anche qui si deve chiarire, le diverse razze, possono essere inferiori o superiori in cosa? Nelle scienze? O nella letteratura, o nell’arte, o nell’ordine sociale? Se si dovesse guardare a queste cose, basterebbe controllare il numero dei premi Nobel assegnati ai cittadini e stabilire facilmente quali sono gli stati con maggiore percentuale di premi Nobel rispetto al numero dei cittadini. Ma mi rendo conto che questa sarebbe una conta teorica, senza alcuna base sociale, per cui, parlare di razza superiore basandosi su questo parametro sarebbe inutile e certo anche stupido.
E allora? Su cosa si basa il razzismo? Probabilmente sulla psicologia del più forte, sulla negazione dell’altro per apparire più bravo, più forte, migliore, insomma. Un po’ come fare di ogni erba un fascio: siccome gli zingari mediamente rubano e sono sporchi, deduco che la loro cultura, la loro razza, sia inferiore alla nostra. Ma qui non si tratta di razzismo, si tratta delle leggi e del farle rispettare, che c’entra il razzismo in questo caso? Se la maggior parte di loro ruba e imbratta e sporca, devono essere perseguiti perché non rispettano le nostre leggi, non certo per motivi razzisti. Allora cerchiamo di vedere quali altre forme di razzismo si celano dietro ai nostri comportamenti. Prendiamo ad esempio la recente immigrazione dall’Africa verso l’Italia e l’Europa. Ci sono molti, compresa la chiesa, che chiede di accoglierli tutti. Perché? Perché scappano da zone di guerra. Ma se ormai la statistica ci dice che solo il 15% scappa dalla guerra, il rimanente è composto da migranti economici. E che significa migranti economici? Significa che vengono qui a cercare una vita migliore, magari un lavoro, o una società più democratica e più ricca. Possono allora essere giudicati come appartenenti ad una razza inferiore? E nel momento stesso che mi fanno pena e li voglio accudire, non sono forse razzista? Non penso forse che io, che faccio loro la carità, sono più ricco e più forte e quindi appartengo ad una razza superiore? E chiunque si metta sul piedistallo a fare la carità, se non lo fa col cuore, non è forse razzista? Già, nel momento stesso in cui realizzo che loro hanno bisogno del mio aiuto, e che quindi sono io ad aiutare loro e non loro ad aiutare me, non mi ritengo forse superiore? Ma si, poverino, beccati questi 2 o 3 Euro e non rompere più? É forse questo che si cela dietro l’elemosina?
E poi c’è un altro tipo di razzismo, quello della nazione più potente e più ricca del mondo che si ritiene in dovere di fare da poliziotto per tutto il resto del mondo. Ma come? Prendiamo ad esempio il trattato di non proliferazione nucleare. Come faccio a imporre agli altri paesi che non hanno la bomba atomica, il divieto di averla? Capirei se non l’avessero neppure loro, ma loro ce l’hanno, anzi, ne hanno migliaia, non solo atomiche, ma anche bombe all’idrogeno. E allora, perché mai gli altri dovrebbero tutti quanti obbedire? Tu hai la bomba ma io non la posso avere: perché? Cosa hai tu in più di me per averla e per impedire a me di avere la stessa cosa? OK, lo capisco, la bomba atomica è una cosa brutta, per cui è meglio che tu non l’abbia, è pericolosa. Bene, e allora perché tu si e io no? Se è una cosa brutta, devi disfartene anche tu, non ti pare? No, ma io non posso disfarmene perché io debbo badare alla mia sicurezza nazionale. Giusto, giustissimo: anch’io debbo badare alla mia sicurezza nazionale, per cui ho bisogno dell’atomica. E qui interviene il razzismo: io posso avere l’atomica perché sono forte e buono, e tu no!
Tu non sei bravo come me, tu sei inferiore e devi fare quello che dico io, altrimenti ti dichiaro guerra e, con le mie atomiche, ti schiaccio quando e come voglio. Ecco il razzismo, non è cambiato nulla dall’eugenetica, qu c’è una razza che si ritiene superiore e che intende dominare il mondo a suo piacere per “volere di Dio”
Più razzisti di così…..
Categoria: Dossier, Editoriali, In Evidenza | Tag: Africa, claudio peretti, europa, italia, Psicologia del piu' forte, razzismo, RF, riverflash, significato
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