5 Dic 2013
RASSEGNA STAMPA: Renzi è l’unico sconfitto certo dalla decisione della Consulta
di Giuseppe Licinio (AG.RF 05.12.2013)
(riverflash) – A fare la parte del leone sui quotidiani è la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale in vigore. Sono i quotidiani vicini al centro-destra insieme al Fatto Quotidiano a evidenziare alcune conseguenze teoriche della decisione (fra cui l’illegittimità sia del Parlamento attuale che di quelli precedenti).
Le analisi più precise sono del prof. Michele Ainis sul Corriere e di Roberto D’Alimonte sul Sole 24ore.
Berlusconi insiste nel chiedere la grazia al Presidente della Repubblica e prima o poi a Napolitano non rimarrà che il disegno per spiegare al Cavaliere che, nel suo caso specifico, mancano del tutto le precondizioni previste dalla Carta per la concessione della grazia. Sibillinamente Repubblica pone questa notizia accanto alla richiesta di Napolitano al Parlamento affinché si esprima sull’indulto inducendo il lettore nell’impressione che ci sia un collegamento fra le due notizie. L’articolo è di Umberto Rosso che parla di «frustrata» del Presidente al Parlamento sull’emergenza carceri.
Per quanto riguarda la vita dei partiti, oltre alle reazioni di tutte le forze politiche alla sentenza, da segnalare anche l’intervista a Gianni Cuperlo sull’Unità e Matteo Renzi sul Mattino.
Approfondimento
Bocciatura del Porcellum. Michele Ainis nel suo editoriale sul Corriere spiega, con consueta chiarezza, le conseguenze, sul piano del diritto, della decisione della Consulta (con una premessa: per commentare le motivazioni, bisognerà aspettare la deposizione della sentenza). Prima conseguenza: «non ritorna in vita il Mattarellum» perché la Consulta non ha cassato interamente l‘attuale legge. Seconda: «via il premio di maggioranza senza soglia di accesso sia alla Camera che al Senato». Conclusione: «Si ritorna ad un proporzionale puro».
Dino Martirano, sempre sul Corriere, riporta i pareri di alcuni costituzionalisti secondo i quali, a differenza di Ainis, la decisione della Consulta tecnicamente non può portare ritorno in automatico al ritorno del Porcellum. Inoltre l’articolo chiarisce un altro aspetto della sentenza e cioè che la decisione non delegittima l’attuale parlamento. In sostanza, stando all’articolo di Martirano, i titoli di Libero («Parlamento fuorilegge»), Giornale («Decade il Parlamento») e Fatto («E’ tutto incostituzionale») sono delle esercitazioni retoriche.
Passando dal piano del diritto a quello politico, quasi tutti i quotidiani pubblicano un borsino dei vincitori e degli sconfitti. In teoria Roberto Giachetti, grande oppositore del Porcellum, dovrebbe esultare e interrompere lo sciopero della fame iniziato proprio per stimolare la riforma elettorale. Intervistato da Repubblica, però, Giachetti parla di «festival di ipocrisia» perché l’obiettivo delle forze politiche dovrebbe essere non solo abrogare la vecchia legge elettorale ma anche «farne un’altra». E chi rema contro si annida sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Giachetti accusa Anna Finocchiaro, Presdiente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, rea di voler «prendere, e perdere, ancora tempo».
Il prof. D’Alimonte sul Sole 24 ore definisce il nuovo status quo venutosi a creare «il peggior sistema» che potesse capitare al Paese perché il proporzionale che deriva dalla decisione della Consulta «condanna il Paese alla ingovernabilità» (in quanto si formeranno grandi coalizioni inconcludenti).
Ultimo aspetto: il governo ne esce rafforzato o indebolito? Secondo Stefano Folli sul Sole 24 ore ne esce rafforzato perché il voto si allontana. «Strada in salita per Renzi» è la conclusione di Folli che come tutti gli editorialisti, individua quindi in lui il grande sconfitto poiché, allo stato attuale, non gli conviene più andare alle elezioni. È lo stesso Renzi ad ammetterlo in un intervista al Mattino, dichiarandosi «esterrefatto».
Senatori a vita. Apparentemente senza legami con la decisione della Consulta è la notizia che la Giunta per le Elezioni di Palazzo Madama non ha convalidato le ultime nomine dei senatori a vita per la «mancanza di altissimi meriti scientifici».
Lasciando da parte il trogloditismo istituzionale del gesto politico, il dato significativo è notare le forze politiche che hanno appoggiato l’iniziativa: Forza Italia, Lega e M5S. Un’alleanza sempre più frequente su vari temi e che potrebbe essere riservare delle sorprese.
Berlusconi e le pista bulgara. Ieri il Corriere spiegava, legge bulgara alla mano, che la candidatura di Berlusconi alle elezioni per il Parlamento europeo in una lista bulgara, è impossibile. Libero però, la conferma.
Caso laziali in Polonia. La visita, già programmata da tempo del premier Enrico Letta in Polonia, rischia di avere come primo punto in agenda la questione dei 22 tifosi laziali arrestati dalla polizia polacca in seguito ad incidenti. La questione, come spesso capita, è diventata politica. «Vertice Italia-Polonia: Letta in aiuto della Lazio» è il titolo della Gazzetta dello Sport.
Droni “italiani”. La Stampa ci informa che L’ONU manderà i droni italiani a pattugliare e monitorare le truppe e i civili in Congo. Droni gentili.