10 Dic 2013
RASSEGNA STAMPA: la squadra di Renzi, la legge elettorale e la manifestazione dei forconi
di Giuseppe Licinio (AG.RF 10.12.2013)
(riverflash) – Questa mattina i titoli di apertura dei quotidiani sono dedicati al primo giorno di Matteo Renzi da segretario del Pd. «E’ tempo di luna di miele» scrive Stefano Folli sul Sole 24 ore ed effettivamente tutti gli editoralisti guardano con simpatia a Renzi. Quasi tutti. Il Manifesto apre con «L’asinistra» e con un editoriale del direttore Norma Rangieri dal titolo «Un uomo solo al comando» nel quale descrive la vittoria di Renzi come «un’incoronazione piuttosto che un’elezione». Il prof. Sabbatucci sul Messaggero parla dell’effetto “novità” rappresentato da Renzi. Sempre sul quotidiano romano Mario Ajello che descrive la nuova rete di potere che ruota attorno a Renzi e che si sta già affermando in Vaticano, Rai, banche e diplomazia.
Il tema Renzi, su quasi tutti i quotidiani messo in parallelo con quello che succede e nel Paese. Ieri la manifestazione dei forconi ha avuto un forte impatto su diverse città fra cui Tornio e Genova. «Scontri e blocchi in tutta Italia» titola Repubblica ma il titolo più azzeccato lo fa il Fatto Quotidiano: «Forconi, scontri e blocchi. Poi giù i caschi degli agenti». Alcuni agenti di polizia, infatti, si sono tolti i caschi per solidarietà con i manifestanti. È il Fatto ad offrire l’informazione più completa sul tema. Il direttore di Libero Maurizio Belpietro sposa in toto la manifestazione («Nelle strade la protesta di chi non ce la più») segnalando però anche le infiltrazioni nei cortei. Anche Giordano Bruno Guerri sul Giornale difende la manifestazione e invita a «non definire fascisti» chi vi ha partecipato. Quindi grande dibattito sulla manifestazione che rimane comunque uno strano sciopero para-insurrezionale perché l’obiettivo è la caduta del governo. Infatti è annunciata una manifestazione a Roma per venerdì.
In secondo piano i temi che hanno tenuto banco la scorsa settimana come ad esempio la legge elettorale. La notizia più interessante è riportata sul Giornale dove si parla di una proposta di Berlusconi a Renzi. Secondo Adalberto Signore, infatti, il Cavaliere sarebbe pronto ad aprire sul maggioritario a doppio turno in cambio del presidenzialismo. Un’apertura condizionata, quindi.
Sulla gogna mediatica a cui è stata sottoposta una giornalista dell’Unità da parte del M5S, il dibattitto è ancora aperto. Se ne occupa Francesco Merlo su Repubblica (altro giornalista “segnalato” sul blog di Grillo) che però non è critico solo con Beppe Grillo quanto invece con Marco Travaglio.
Una notizia difficile da spiegabile sono le nuove minacce di Totò Riina al pm Di Matteo. Riina sa di essere intercettato perché la sua cella è come lo studio del grande fratello ma nonostante ciò continua a lanciare questi proclami. Questione complessa. E’ la prima volta che la mafia annuncia un attentato.
Approfondimento
Renzi. Il Corriere della Sera, oltre ai servizi su Renzi, dedica grande attenzione anche alla fine del PCI. Lungo articolo di Aldo Cazzullo («Così il bambino si è mangiato i comunisti») corredato da una grafica che ricorda tutti i simboli del PCI. Angelo Panebianco nel suo editoriale elenca, invece, le difficoltà oggettive e i nemici che Renzi si troverà di fronte da segretario.
La prima mossa politica di Renzi è stata concordare un patto di un anno con il premier Letta. «Lavoreremo bene insieme» è la dichiarazione ripresa da tutti i quotidiani. Come scrivono Monica Guerzoni e Maria Teresa Meli sul Corriere, il patto fra i due consisterebbe in una «agenda dettagliata delle cose da fare che prevede riforme costituzionali ed economiche nel 2014 voto nel 2015».
Il servizio migliore sulla squadra di Renzi è sulla Stampa («Squadra rosa, giovane e scelta al volo» articolo di Fabio Martini). Da segnalare il ritorno di Marianna Madia, personaggio dotato di una notevole capacità di inaffidabilità (veltroniana, bersaniana e ora renziana). Interessante e spiazzante allo stesso tempo la nomina all’economia di Filippo Taddei, consulente economico di Civati. E’ un ultra liberista e quindi è indicativo di quello che dobbiamo aspettarci da Renzi.
Sul Messaggero Mario Ajello descrive «la rete di Renzi fra Vaticano, Rai, banche e diplomazia» con i nomi delle persone che faranno da collegamento con questi ambienti molto importanti della società.
Riforma elettorale. Secondo Renato Brunetta, intervistato dal Corriere, Renzi imporrà un cambio di passo a Letta e «se il sindaco optasse per un sistema elettorale maggioritario, in una settimana si potrebbe fare l’accordo con Forza Italia, Grillo e Sel». Su Repubblica Francesco Bei parla addirittura di «Opa di Matteo sulla legge elettorale» in quanto Renzi ha deciso di non delegare al governo, ma di assumere lui il compito di trovare un accordo.
Berlusconi fiuta l’aria favorevole per andare a elezioni ed eliminare politicamente Alfano e propone a Renzi un sistema elettorale col doppio turno e presidenzialismo come forma di governo («election day a maggio 2014 inglobando europee e politiche» è l’idea del Cavaliere secondo Carmelo Lo Papa su Repubblica).
Fra gli effetti collaterali delle primarie un certo effetto la sconfitta di Massimo D’Alema a Foggia. «Cercano di distruggermi ma nessuno mi cancellerà» dichiara a Goffredo De Marchis di Repubblica.
Sul Fatto …. Cannavò evidenzia che la prima volta si trova senza un partiti odi riferimento.
Sul Messaggero Mario Ajello descrive la rete vicina a Renzi nel mondo della finanza, dell’economia, del vaticano e della diplomazia.
Manifestazione dei forconi. Il direttore del Fatto Quotidiano Antonio Padellaro parla di «crisi devastante per i bilanci familiari» e di «troppa disperazione in giro» (come ripetuto anche dal Presidente di Confindustria in giro) e invita a Renzi a «togliersi il giubbetto da Fonzie» e a «mettere qualcosa di sinistra nella legge di stabilità». Il Fatto dedica due pagine alle manifesaizoni di ieri. «I forconi ultrà»: battaglia a Tori no». In piazza c’erano tifosi di Juve e Toro più cani sciolti ma l’elemento significativo della manifestazione è che i poliziotti si sono tolti i sassi e hanno ricevuto applausi. Secondo un comunicato delle Questura si sono levati il casco perché non c’era più una situazione di pericolo ma, in realtà, c’è stato qualche episodio di solidarietà dei poliziotti ai manifestanti. L’asse della protesta è a nord (lungo l’asse Torino, Genova , Verona ,Vicenza) e, paradossalmente senza seguito in Sicilia, dove pure era nata l’anno scorso.
Andrea Scanzi, sempre sul Fatto, intervista il fascista Stefano delle Chiaie, uno che se ne intende di questo tipo di manifestazioni perché è stato uno dei registi politici della rivolta di Reggio Calabria del 1970. Intervista forse dovuta alla presenza di formazioni di estrema destra alla manifestazione.
Il Corriere offre grande spazio alla manifestazione e intervista anche uno dei poliziotti che si sono tolti i caschi per solidarietà ai partecipanti. «In piazza, aldilà di qualche estremista, ho visto solo persone disperate» ha spiegato il poliziotto. Pagine importanti quelle del Corriere perché fanno capire che gli assetti interno dei partiti non sono la cosa più importante a cui dare attenzione.
Spionaggio telematico. I giganti della Silicon Valley chiedono al governo amaricano di fermare lo spionaggio telematico. Lo fanno con una lettera aperta indirizzata al Presidente degli Stati Uniti e ai membri del Congresso pubblicata sul NYT. Un appello firmato dai più grandi attori dell’economia digitale che sembra considerino il governo americano un competitor commerciale. Questione più complicata di quello che sembra dai titoli.
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Annett dice:
Pubblicato il 16-12-2013 alle 19:40
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