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RASSEGNA STAMPA – De Caro (Pd): «Se il ministro mi chiama in causa, chiederò di parlare in aula…»

di Giuseppe Licinio  (AG.RF  16.01.2015)

(riverflash) –

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 Sommario

A tenere banco nei titoli dei principali quotidiani è la polemica fra Matteo Renzi e la minoranza del Pd per la decisione del sindaco di incontrare Berlusconi sulla legge elettorale (per la verità Renzi da sempre sostiene la necessità di parlare con tutti su questo tema poiché  riguarda le regole del gioco. A tagliare la testa al toro è Matteo Orfini del Pd che, intervistato da Repubblica, dichiara che è «giusto dialogare con Silvio anche perché fino a ieri ci stavamo al governo». Su Renzi e sulla conduzione della segreteria del Pd, Stefano Folli sul Sole 24 ore avanza il dubbio che il rischio logoramento in questa fase così complessa non riguardi solo Letta e Alfano ma includa lo stesso Renzi.

Riforma elettorale. Emanuele Macaluso sul Foglio riferisce della tentazione di molti partitini di ritornare al sistema proporzionale.

Caso De Girolamo. «Se cade Nunzia cade tutto» è l’avvertimento di Alfano ripreso da tutti i quotidiani. Massima visibilità come logico sul Fatto, quotidiano che per primo ha dato peso politico alla vicenda mentre la Repubblica retrocede l’argomento alle pagg. 6 e 7. Il Corriere, invece, lo recupera nelle pagine immediatamente successive alla prima.

L’Unità apre sugli insulti al ministro Kyenge da parte dei leghisti («Lega: squadristi di razza»).

Armi chimiche. Oggi verrà reso noto il porto in cui attraccherà la nave contenente le armi chimiche sequestrate al regime di Assad in base ad una risoluzione Onu. È bene ricordare che queste navi non verranno trasportate a terra ma già iniziano le polemiche nei comuni dove è più alta la probabilità che la nave attracchi.

Approfondimento

Governo. Oggi la parola chiave è logoramento applicabile però non più solo al governo ma anche allo stesso Renzi. La causa principale è la spaccatura interna al Pd sul comportamento da tenere con gli alleati del Ncd sulla riforma elettorale.  Lo fanno notare Massimo Franco («c’è il rischio che si logorino tutti») sul Corriere e Stefano Folli sul Sole 24 ore («Il logoramento in agguato»). Belpietro su Libero invita Renzi a «sporcarsi le mani» entrando con dei suoi uomini nel governo (o prendendone la guida). Renzi, però, ha paura di fare lo stesso errore di D’Alema nel 1998, quando il leader Maximo subentrò a Romano Prodi ma senza conseguire nessun successo politico.

Renzi. ieri il Sole 24 ore pubblicava un’inchiesta di Claudio Gatti su Marco Carrai, braccio destro del sindaco soprattutto nella ricerca di finanziamenti per l’attività politica. Il Sole 24 sollevava la questione del conflitto d’interessi fra alcune delle tantissime società in cui  partecipa Carrai e l’attività politica di Renzi. Oggi il Foglio è fortemente critico con il Sole 24 ore e parla di «caccia all’uomo nuovo», di «gioco del sospetto» e di «giornalismo accertativo-narrativo di serie B».

Ncd. Il partito di Alfano è, come sempre nel mirino del Giornale e Francesco  Cramer parla di «Alfano sotto tiro» riprendendo le nuove rivelazioni sul caso Shabalayeva e la telefonata fra Ligresti e il leader del Ncd

Letta. Ieri Letta è stato al Quirinale per spiegare in concreto il “patto di coalizione” che si appresta a varare. Secondo Marco Galluzzo sul Corriere Letta è convinto di sfuggire al rischio logoramento evitando un Letta bis che sarebbe  “troppo rischioso”.

Legge elettorale. Francesco Verderami, sempre sul Corriere, spiega che Alfano tiene il punto sulla legge elettorale, forte della sentenza della Consulta che rende innocua l’arma delle elezioni anticipate in mano a Matteo Renzi. Infatti, se Renzi raggiungesse un accordo con Berlusconi sul modello spagnolo (che cancellerebbe il Ncd dalla cartina politica), allora Alfano farebbe «saltare tutto».

De Girolamo. Non mollano sul tema i quotidiani. Il ministro domani andrà in Aula a spiegare i fatti di questa vicenda chiamata in causa da una interpellanza del Pd. Il M5S è andato oltre chiedendo anche la mozione di sfiducia individuale che però non è stata ancora calendarizzata. «De Girolamo prova a resistere» è il titolo del Giornale che collega il caso del ministro al rimpasto nel governo. Due interviste sul caso e nessuna delle due è foriera di buone notizie per il ministro: una al deputato Pd beneventano Umberto Del Basso De Caro (su Repubblica) e l’altra all’ex sindaco di Benevento Pasquale Viespoli (sul Mattino).

In particolare De  Caro sembra lanciare un vero e proprio avvertimento al ministro: «Se la De Girolamo fa il mio nome in aula, allora offrirò il mio contributo di verità ad una vicenda dal profilo umano infimo». In sostanza un vero e proprio avvertimento al “muoia Sansone” che il ministro sembra aver deciso di adottare. Anche Viespoli, che lanciò in politica la De Girolamo e dalla quale si aspettava più riconoscenza, affonda la lama: «Politica e affari: sembra essere tornati ai tempi di Mastella».

Forza Italia. Non ci sono grandi novità. Tutto l’establishment del partito si muove contro la nomina di Giovanni Toti a coordinatore unico e in generale contro il rinnovamento richiesto da Berlusconi.

M5S. Casaleggio boccia i tre modelli elettorali proposti da Renzi perché «incostituzionali» anche se la Corte ha affermato esattamente il contrario. Inoltre era stato proprio il M5S a sostenere in passato il Mattarellum.

Da segnalare le interviste a Sergio Chiamparino (Repubblica e Stampa) e a Davide Faraone (Repubblica e Corriere). Il primo è il candidato del centrosinistra alla presidenza della regione Piemonte mentre Faraone è un esponente renziano di prima fila fra gli indagati per i fondi ai gruppi consiliari dell’Assemblea regionale siciliana. Ieri i giornali hanno infierito su Faraone ma effettivamente l’importo su cui si discute è di circa 3000 euro e, fra l’altro, la magistratura non ha ancora dimostrato un uso improprio. Le interviste a Faranone sembrano avere, quindi, un carattere riparatorio e infatti danno ampio risalto alla posizione difensiva dell’esponente Pd. Secondo Libero a volere la «testa del Faraone» è il governatore della Sicilia Rosario Crocetta.

Armi chimiche. Iniziano le proteste dei comuni dove potrebbe attraccare la nave con le armi chimiche sequestrate ad Assad. Il Manifesto è convinto che la destinazione della sia Gioia tauro.

Marò. Repubblica parla di una lite fra due ministri indiani.

Economia. Federico Fubini su Repubblica parla delle società partecipate dallo Stato e da enti pubblici e in particolare delle perdite che generano.

 

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