19 Giu 2014
QUALE È IL MAGGIOR DIFETTO DI RENZI? CE LO RACCONTA PAGNONCELLI
AG.RF 19.06.2014 (ore 14:11)
(riverflash) – Fernando Pagnoncelli, detto Nando, è da anni il sondagista prediletto della sinistra che lo ha collocato a «Ballarò», talk show politico del martedì in prima serata. Adesso che la sinistra non c’è più, ma segue inginocchiata Matteo Renzi, sperando in benevole briciole di potere e affari, il terzo canale Rai ha scelto come punto di riferimento il Presidente del Consiglio. Tutta la Rai si è trasformata in ufficio stampa di Renzi, pubblicizzando le sue azioni positive e indignandosi con i denigratori. Un compromesso storico voluto dagli italiani, che lo hanno votato con quasi il 41% e non sono andati a votare, e che sta bene a Berlusconi, preoccupato dalla galera (dove di trovano i fedelissimi Dell’Utri e Scajola) e dalla precaria salute economica delle reti Mediaset.
Con una situazione politica così ben belineata non servono i sondaggi elettorali, ma Pagnoncelli è bravo a riciclarsi sondaggiando le caratteristiche di Renzi. Nella puntata di martedì sera, 17 giugno, di «Ballarò», programma condotto dal giornalista Giovanni Floris, si è parlato di politica fiscale, evasori, stipendi alti e rendite immeritate. Ospiti in studio il neo presidente del PD Matteo Orfini, appeno eletto, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, la leader di Fratelli d’Italia-AN Giorgia Meloni, la tributarista Livia Salvini, il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, il direttore de Il Messaggero Virman Cusenza e il flosofo Remo Bodei. Nel corso della puntata il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli ha mostrato un cartello del suo sondaggio «Quale è il maggior difetto di Matteo Renzi?».
Roba da ridere se gli italiani ne avessero la possibilità, magari con una tregua alle tasse.
Per la cronaca il 34% degli italiani ritiene che Renzi “inizia troppe cose insieme”, mentre si fermano al 32% quelli convinti che Renzi “parla molto ma conclude poco. Mestamente fermi al 20% coloro convinti che Renzi “non accetta le critiche”. Temerario, del resto, essere più critici con il Premier nel suo Ufficio Stampa.