26 Set 2020
QUALCHE DOMANDA SUI COSIDDETTI ASINTOMATICI”
AG.RF.(redazione).26.09.2020
“riverflash” – In questo periodo di COVID / coronavirus si fa tanto parlare di “asintomatici” e noi, poveri mortali, ci crediamo ciecamente perché ce lo raccontano alla televisione e su quasi tutti i mass media.
In base a quanto riferito dalla scienza medica nella quale tutti crediamo ciecamente, l’asintomatico è colui che è malato, ma non se ne accorge e non sa di esserlo. Meglio, diciamo “contagiato” più che malato, perché, alla fine, in base al linguaggio che usiamo tutti i giorni, uno che è malato è uno che sta male.
La definizione di malato data dall’enciclopedia Treccani è la seguente:
malato1 agg. [lat. male habĭtus (modellato sul gr. κακῶς ἔχων «che sta male»), rifatto come un part. pass. (cfr. ammalato)]. – 1. a. Di chi è colpito da malattia, o è in genere non sano, temporaneamente o per costituzione.
Per cui non penso che si possa parlare di asintomatici come di malati: se uno sta bene, si sente bene, non ha sintomi come tosse, nausea o dolori vari, perché mai dovrebbe considerarsi “malato?
Allora, in base a quello che ci raccontano tutti i giorni, un “asintomatico” è uno che è stato infettato dal virus, ma non se ne accorge.
Per cui, se non se ne accorge, significa che sta bene e che quindi il virus, alle sue cellule, non sta apportando nessun danno.
Allora che razza di virus è quello che mi infetta ma non se ne fa accorgere? Penso sia un virus particolarmente furbo, uno che entra nel mio corpo e non provoca nessun danno, nessun pericolo per la mia salute.
Se veramente si tratta di questo, chissà quanti altri virus ci hanno appestato senza farsene accorgere, per cui noi non lo sappiamo. Anche perché l’unica analisi che ci fanno per capire se siamo stati contagiati è il così detto “tampone”, un tampone che va alla ricerca di un solo virus, il “coronavirus” Sars-CoV-2.
Pare che oggi, la maggior parte dei contagiati da Sars-CoV-2 siano asintomatici che, se risultati positivi al tampone, per il pericolo che infettino altri, devono stare in quarantena, poveracci..
Ma il punto è proprio questo: per la prima volta nella storia della medicina troviamo un percentuale di asintomatici altissima rispetto ai malati veri: di solito i così detti portatori sani erano pochissimi, ora sono la maggioranza: cosa è successo con questo strano virus?
A me un dubbio viene: e se il famoso tampone non fosse affidabile? Chi lo ha certificato? Da quanto tempo si fa questo tipo di analisi? A chi interessa trovare tanti positivi asintomatici?
Spulciando su internet, si scopre che in Europa si fanno 78 tipi di analisi del tampone, tutti diversi e nessuno certificato pienamente.
Cosa ci vorrebbe a fare qualche prova in doppio o triplo cieco[1] per vedere se i risultati delle analisi fatte da diversi laboratori coincidono? In fondo il compito del Ministero della Sanità e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dovrebbe essere proprio questo, per garantire che la medicina, come scienza e come business, non sia dannosa per i cittadini. Tutti sappiamo quanto
[1] Stesso test che si fa fare a due o tre laboratori all’insaputa l’uno dell’altro per capire se c’è convergenza di risultati
Big-Pharma sia interessata a produrre e vendere milioni, miliardi di vaccini ai governi: ovvio che più la gente è spaventata e più chiederà a gran voce di essere vaccinata. Ed è anche ovvio che, memori dell’episodio di Duilio Poggiolini, ex direttore generale del servizio farmaceutico nazionale del Ministero della Sanità, che aveva lingotti d’oro nascosti nelle imbottiture dei divani di casa, tutti potremmo avere qualche dubbio sul fatto che le organizzazioni preposte alla garanzia della nostra salute, si facciano, diciamo così, “consigliare” da Big-Pharma.
Le leggi che stanno proponendo negli USA ed in Europa sulla non condannabilità dei manager di Big-Pharma, per eventuali danni causati dai vaccini, sono un chiaro esempio della fortissima attività di lobby delle industrie farmaceutiche. La scusa è questa: “io devo fare i vaccini con tutta fretta, perché me lo avete chiesto voi e poi, siccome, per l’urgenza non posso seguire tutte le regole e non ho tempo per garantirne la sicurezza facendo i test su 10.000 volontari per almeno un anno per controllare gli effetti collaterali ed a lungo termine , che colpa ho io se qualcuno si ammala o ci lascia le penne?”.
Ecco quindi che gli asintomatici sono il perfetto catalizzatore di questo piano:
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tutti possiamo essere asintomatici,
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per via di questo concetto, tutti guardiamo al nostro prossimo con paura, come se tutti fossero “untori” di manzoniana memoria, anche se le persone che ci stanno vicine stanno benissimo,
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la paura aumenta, tutti siamo sempre più convinti di farci vaccinare per stare tranquilli ed i produttori di vaccini ci vanno a nozze!