AG.RF 29.06.2015 (ore 16:50)
(riverflash) – Antonino Pulvirenti si è assunto tutte le responsabilità sull’illecito che ha falsato il campionato di calcio italiano di Serie B. Per salvare il suo Catania dalla seconda retrocessione consecutiva, il presidente ha comprato 5 partite al prezzo di 100.000 euro l’una. Questa è la versione resa dal procuratore Giovanni Salvi. Un gesto da tifoso che paga con il proprio reddito la salvezza della squadra del cuore, ma è un reato per la legge. La salvezza va conquistata sul campo, non comprando le partite. Se così fosse, sarebbe la fine di questo sport tanto amato dalla gente.
Discordanti con il procuratore Salvi i legali a cui è affidata la difesa del club etneo, il professore Giovanni Grasso e l’Avvocato Fabio Lattanzi: “Il signor Antonino Pulvirenti, che qualche giorno addietro si è dimesso da tutte le cariche sociali del Calcio Catania, ha chiarito oggi la sua posizione nel corso di un lungo interrogatorio dinanzi al giudice delle indagini preliminari, dimostrando in particolare la sua assoluta estraneità al fenomeno del calcioscommesse.
Il signor Pulvirenti ha ammesso di aver avuto dei contatti con altri soggetti al fine di condizionare il risultato di alcuni incontri, e ciò al fine di salvare dalla retrocessione il Catania. Ha tuttavia manifestato la convinzione, anche alla luce della lettura degli atti, che tali contatti non abbiano avuto nessuna reale incidenza sull’esito degli incontri in questione”.
Il piano salvataggio di Pulvirenti sarebbe scattato dopo la 32ª giornata, dopo la sconfitta per 2-0 incassata dagli etnei a Chiavari, contro l’Entella. Per evitare di comprare le partite conclusive, che danno maggiormente nell’occhio e forse costano di più, l’imprenditore catanese ha cercato la salvezza anticipata. Queste le partite incriminate: il 2 aprile la vittoria di Varese 3-0, l’11 aprile 4-1 al Trapani, il 19 aprile il Catania espugna 2-1 Latina e il 24 aprile batte 2-0 la Ternana allo stadio Massimino. Ci sono dubbi su quale sia stata la quinta partita truccata, ma probabilmente si tratta di Catania-Avellino 1-0 del 29 marzo. Conquistato un sufficiente margine per la salvezza i rossazzurri etnei hanno ripreso il rendimento normale, perdendo a Bologna e Brescia oltre alla sconfitta in casa con il Cittadella.
Un’annata storta, durante la quale sono stati cambiati tre allenatori, ma alla fine il presidente ha salvato il Catania.
Ascoltato in Procura anche Pablo Cosentino, a.d. del Catania, ritenuto estraneo ai fatti. Da chiarire per il magistrato inquirente la posizione di Gianluca Impellizzeri, titolare di un’agenzia di scommesse on line.
C’è una teoria secondo cui il denaro speso per corrompere le squadre avversarie veniva recuperato scommettendo sulle vittorie addomesticate del Catania. Nino Pulvirenti, però, ha affermato di non avere mai scommesso.
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