26 Giu 2013
PROTESTA IN PIAZZA: “GIUSTIZIA DISGUSTOSA” GIULIANO FERRARA CONTRO LA CONDANNA DI BERLUSCONI
“riverflash” – Erano tutti lì in piazza a protestare contro la condanna di Berlusconi, grazie ad una manifestazione pro-cavaliere, organizzata da Giuliano Ferrara. I suoi sostenitori sono tutti d’accordo e si sono quindi ritrovati a Piazza Farnese per esternare la loro rabbia contro una sentenza “spropositata” secondo quanto affermato dai suoi fedelissimi che hanno aggiunto: “la Bocassini l’ha condannato perché non l’ha invitato alle feste” “se fosse andato con gli uomini sarebbe andato bene” e ancora: . “è un regime, lo vogliono far fuori”. Erano questi gli slogan gridati dai fedelissimi del cavaliere, aizzati dal Giuliano Ferrara che ha li aveva convocati in Piazza. Hanno parlato di giustizia talebana e se la sono presa con il Tribunale di Milano che, come fin troppo noto, ha condannato il presidente del Pdl a sette anni di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici nell’ambito del processo Ruby. E c’è stata anche una curiosa nota “folkloristica”: Ferrara si è presentato con le labbra rosse per il rossetto perché “oggi siamo tutte puttane” ha dichiarato e ha sottolineato come Michele Misseri che afferma di aver strangolato un’adolescente, ha avuto otto anni, mentre Berlusconi ne ha avuti sette. Sulla piazza è stata anche avvistata Francesca Pascale, la sua fidanzata, per gridare la sua indignazione contro la giustizia italiana e non era la sola perché erano anche presenti l’immancabile Daniela Santachè vicino al coordinatore del partito Denis Verdini, Giancarlo Galan, Renata Polverini, Lucio Malan, Daniele Capezzone e il direttore de ‘Il Giornale’ Alessandro Sallusti. E alla fine è arrivato anche Maurizio Lupi, unico ministro presente il quale ha esternato la sua posizione in merito alla possibilità che il governo possa rischiare a seguito di questa sentenza: “il destino del governo che è un governo politico non è legato alle sentenze ma alla realizzazione del programma per cui è nato e si vuole eliminare un leader politico attraverso una sentenza e una battaglia giudiziaria che va avanti da 20 anni”. Ovviamente ci sono anche state le proteste della controparte, di coloro che hanno trovato “sacrosanta” la condanna, proprio quelli che alla lettura della sentenza hanno festeggiato fuori dal Tribunale di Milano: “non possiamo accettare la protesta di chi vuole contestare la sentenza pronunciata dal Tribunale di Milano contro Silvio Berlusconi. L’intenzione è quella di sottolineare il carattere sacro e inviolabile dei principi di legalità e democrazia e questa condanna risulta per loro giusta e sacrosanta.
AG.RF. (MP) 26.06.2013