PROCESSO RUBY: BERLUSCONI ASSOLTO IN APPELLO

AG.RF. 18.07.2014 di Giuseppe Licinio

“riverflash” – “Il fatto non sussiste”. Ce l’ha fatta Silvio Berlusconi: i giudici della seconda Corte d’Appello di Milano hanno assolto Silvio Berlusconi, imputato per concussione e prostituzione minorile nel processo Ruby, per entrambi i capi di imputazione. Inizialmente l’ex premier, era stato condannato a 7 anni; “siamo andati al di là delle più rosee previsioni”, ha commentato il suo avvocato/professore Franco Coppi, ai microfoni dei giornalisti che lo attendevano fuori, aggiungendo anche: “se dovessi fare ora delle lezioni, porterei questo processo come esempio dell’insussistenza dei reati contestati”, mentre l’ex premier ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

Berlusconi rischiava molto in questo processo perché, con la condanna definitiva, avrebbe visto cadere l’indulto che gli era stato concesso nel processo per i diritti tv, dunque lo sconto di tre anni sarebbe stato cancellato e la somma algebrica delle due condanne, pari a dieci anni, sarebbe dovuta essere scontata ai domiciliari vista l’età di Berlusconi, il quale compirà 78 anni a settembre. Nel caso in cui fosse stata riconosciuta la concussione (6 anni in primo grado) poco sarebbe cambiato per l’ex premier, diverso invece il caso contrario: la pena massima per i rapporti con Ruby era di tre anni, all’epoca dei fatti.

Augusto Minzolini ha voluto subito commentare la sentenza affermando: “finalmente è stata fatto giustizia, questo processo non avrebbe nemmeno dovuto tenersi e la condanna ingiusta in primo grado inflitta al cavaliere, ha portato tanti danni all’uomo e al Paese”. L’accusa, nelle sua arringa, aveva chiesto la conferma della pena a sette anni inflitta in primo grado, mentre la difesa ha replicato con una serie di questioni, tra cui quella della competenza territoriale, e chiedendo l’assoluzione dell’imputato, l’ha ottenuta.