AG.RF.(MP).24.09.2015
“riverflash” – Il nuovo decreto in merito all’appropriatezza degli esami, ha creato non poche difficoltà: i medici di famiglia sono sul piede di guerra e spalleggiati dai sindacati, sono pronti ad uno sciopero massiccio. Ora quindi, sono 208, le prestazioni a rischio di derogabilità, in quanto considerate inutili: tutto ciò è stato fatto per evitare gli sprechi, visto che la sanità non ha soldi e si deve risparmiare… perché “queste” visite, costano circa 13mld di euro l’anno. Si tratta in totale di 208 visite specialistiche che, per essere rimborsate, dovranno rispondere a criteri precisi. “Ma questo decreto uccide la professione – hanno dichiarato dalla Fimmg (Federazione Medici di Famiglia) – è sbagliato e inutile perché sminuisce la professionalità del medico e la funzione del Sistema sanitario nazionale. Anche la Cgil si è subito schierata con la Fimmg e attraverso le parole di Stefano Cecconi, responsabile delle Politiche della salute della Cgil nazionale, “le prestazioni fornite dal Servizio sanitario nazionale devono essere appropriate ma è inaccettabile scaricare la responsabilità e il costo sulle spalle del cittadino che viene costretto a pagare. Così come l’appropriatezza non si realizza ‘per decreto”. E ancora: “ La Lorenzin sta compiendo un’operazione delicatissima, rispetto alla garanzia dei Lea, (Livelli essenziali di Assistenza) ed è condizionata pesantemente dai tagli alla Sanità. Per questo il confronto con i sindacati medici è utile ma non basta: è inconcepibile che una questione così rilevante venga trattata senza un confronto”. Infine anche l’Anaao Assomed, ha voluto dire la sua, affermando che “ non è possibile affrontare il tema dell’appropriatezza clinica per via amministrativa”. Per l’Associazione, infatti, “Non è, compito della politica definire i criteri dell’appropriatezza clinica, valore nel quale l’associazione si riconosce, ma si sta invadendo l’autonomia e la responsabilità dei Medici”. Sulla stessa lunghezza d’onda, il Suami-Assoprof, che invoca invece lo “stop a politiche sanitarie che ricadono sui medici e sui cittadini. E il Decreto sull’appropriatezza prescrittiva va in questa direzione rischiando di minare, con il suo sistema sanzionatorio, ancora di più il rapporto tra medico e il paziente”. Per questi motivi quindi, si prevede un mobilitazione generale, se non si troveranno soluzioni adeguate mediante un tavolo di confronto.
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