di Francesco Angellotti – AG.RF 19.04.2016 (ore 10:27)
(riverflash) – Convinti di non avere il diritto di recriminare sulla meschina Classe Dirigenziale che compie soprusi e misfatti, assistiamo passivi, senza cercare di ostentare, per quel poco che ci viene concesso, all’avvento di macroscopiche nefandezze. Chi le commette non sa neanche difenderle nella loro deprecabilità con scuse verosimili, perché si contraddicono con le loro affermazioni.
Non voglio fare commenti inutili ad eventi che vengono asseriti con sicurezza, anche se mi lascia incredulo che possa essere avvenuta una così enorme incoscienza da parte di un popolo. Voglio, però, commentare quel che succede nell’ippica, mio settore professionale, lo scandalo che incontrovertibilmente viene perpetrato, non delucidandone gli scopi, anche se sono palesi. Quel che dirò non saranno Opinioni, ma documenti: Nero su Bianco.
I Commissari-Funzionari ippici, dopo lunga attesa della remunerazione, arriva a metà aprile una bella somma che dovrebbe ricoprire i compensi del primo mese dell’anno in corso. Tutti contenti, ma cosa c’è dietro?
Per fortuna i Responsabili dell’Associazione Walter Baldini e Danilo Lanzetta si sono mossi nell’indagine, ed hanno mandato una corrispondenza delucidante.
Rileviamo, come primo elemento, un caso personale, ovvero la denuncia di Carlo Zuccoli a Bruno Grizzetti, che nel periodo 2006 – 2013 viene obbiettato potesse espletare la mansione d’allenatore; la colpa di questa usurpazione è stata allargata a tutta la categoria Commissari-Funzionari, perché accusati di un mancato controllo; e ci è arrivata a tutti la denuncia di possibile danno erariale Atto di costituzione in mora da parte del Ministero, dall’ammontare di 3 milioni (3.000.000.) di Euro.
Quindi sono sorte dichiarazioni di responsabilità nei riguardi di un giovane allenatore esploso al successo (casa Benetti non poteva fallire), che sono state riconosciute anche ai Commissari ed ai Funzionari, che sono mancati nella loro competenza in materia di controllo, come si fa riferimento.
Ma dal Ministero sono arrivate notizie tranquillizzanti, ed è stato asserito che non è necessario alcun atto, in quanto la vicenda è ancora a livello pre-embrionale, e l’ipotesi più accreditata è che tutto si risolva in una archiviazione.
Manovra scaltra, in modo che se le la Bomba dovesse esplodere, nessuno ha preparato la difesa. Ma i Commissari Baldini e Lanzetta, che non si fanno prendere così facilmente per il naso, hanno predisposto la situazione, interessando un avvocato e preparando la controffensiva: che tutti speriamo sia inutile, ma siamo preparati comunque vada.
La manovra farebbe parte dell’intenzione del Ministero di sfaldare le posizioni più importanti, su cui si regge tutto lo sport, che è un settore che non conoscono ed è opportuno, quindi, sfruttarlo.
L’intenzione qual è? Non ci vuole molto a capirlo, quindi non temiamo smentita nell’asserire che ormai da tempo tutti gli intrallazzi, diretti ed indiretti, mirano al disfacimento dell’Ippica, che è uno sport troppo serio e dalle tradizioni troppo fondate per consentire un accostamento banale; quindi se ne può prendere occasione per scaricare tutta la speculazione che si può trarre da piazze più facili.
Così, prendendo in considerazione una delle Associazioni che creano il perno della struttura, hanno pensato bene di cambiare il Contratto.
Come avviene sempre in questi casi, è stato buttato il fumo negli occhi, con la corresponsione mensile più alta di prima. Ma, signori, andiamo a vedere perché.
Avvalendoci sempre dello stesso documento inoltrato dai due Commissari che rappresentano l’Associazione, dal 1° gennaio i redditi non sono più conseguiti per lavoro parasubordinato (qualifica che ci sembrava restrittiva ed impropria), ma la voce è “Redditi Diversi”: molto peggio.
Perché, se non si supera una base infima che si riconosce non possa bastare alla formazione del reddito, non si hanno detrazioni; altrimenti , si devono corrispondere tassazioni elevatissime, tanto più alte quanto più il lavoro è stato intenso. Ed è già la prima discrasia, che conviene non lavorare.
Viene sottolineato che, dal punto di vista fiscale, il trattamento produrrà un vantaggio economico, come già potuto constatare nel mese di gennaio. Interessante scoprire perché.
Per quanto concerne l’aspetto previdenziale, da quest’anno non viene più corrisposta la quota INPS, in quanto secondo la nuova formula sopra segnalata, data la qualifica di “funzionari onorari”, il Ministero sostiene che non ha più l’obbligo di trattenere e versare i contributi. Quindi, chi ha già funzionato quel tanto che basta per avere una pensione, l’avrà con i versamenti effettuati fino al 2015; chi non ha effettuato detrazioni sufficienti, le ha donate e non ne avrà alcun corrispettivo, rimanendo senza pensione: dato che il regime fiscale dei Redditi Diversi non prevede alcun contributo previdenziale obbligatorio per legge.
Tutto fa parte di un contesto molto più ampio. L’Ippica la stanno distruggendo, ma non perché è scaduta nella qualità e nella bravura dei professionisti, come quando godeva di maggiore autonomia.
Il problema è solo quello della mancanza di conoscenza del settore da parte dei Ministeriali. Nelle altre nazioni, ippicamente più progredite, hanno individuato che l’Ippica è un grande focolare di ripresa; Ippica non è gioco, ma lavoro, produttività, tante aree di sviluppo, da quelle agricole a quelle veterinarie e professionali; oltre a tanti settori compendiarii, ed una schiera di prodotti e specialità che creano un indotto enorme, per cui esige un giro di denaro che porta sostentamento allo sviluppo; è una costellazione che mette in moto un’enorme necessità di lavoro e produzione. Esempio, la Germania, Francia, Inghilterra, Irlanda.
In Italia l’Ippica fino a poco fa era nelle mani di chi riusciva a sfruttarla bene; ora è passata ad essere gestita da chi non ha cognizione di causa della sua Essenza e del suo Valore, a quel che può portare nella Società.
Ci si ferma alle considerazioni elementari, che sono bagaglio di ogni esperto in ogni bar: il problema è che se non giochi, non vinci. Ma Ippica vuol dire tecnica, che bisogna conoscere per poter anche solo parlarne; è troppo per chi non ha mai visto un cavallo, se non dipinto in qualche quadro.
Adesso siamo diventati uno strumento delle Organizzazioni e della Società, che sfrutta lo sport, e riesce a commettere quel che di più grave può avvenire, per falciare le basi necessarie: restringendo in ogni settore, con un’ottica lesionista, sapendo che chiudere gli spazi porta a rimpiccolire; così loro hanno disponibilità per potersi allargare come vogliono. Storicamente sono avvenute queste Epoche.
La situazione, così com’è, non offre alcuna speranza; non solo di miglioramento, ma di sussistenza. Eppure, non è possibile che sparisca un settore così grande, bello ed appassionante, che ha condotto l’ Etica e l’entusiasmo dell’Uomo nelle diverse situazioni della sua (presunta) evoluzione; ed il cavallo purosangue (la razza più sensibile ed intelligente) è sempre stato un maestro essenziale, anche se troppo spesso non recepito, o male interpretato.
Possiamo, allora, sperare che la Forza Ippica trascini la passione, non dello Stato o dei Dirigenti che sono troppo incolti e sprovveduti del nostro Sport, ma di qualcuno che riesca ad impostare ex novo una situazione che parta dai principi naturali più essenziali, e dia la possibilità di sviluppo a tutte le ricercatezze e sofisticate tendenze per selezionare, effettivamente, la qualità, L’Italia sarebbe il posto migliore ove farla brillare; invece, l’allevamento già è distrutto, finiranno anche le corse e le competizioni sportive.
Ma noi italiani abbiamo il Cavallo nel sangue, già c’è chi ha cominciato ad andare all’estero, per dar segno a tutto il Mondo che noi italiani siamo un popolo cresciuto e che sa vivere con i Cavalli, nonostante l’oscurantismo.
Bella consolazione.
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