AG.RF.(MP).25.07.2015
“riverflash” – Si può in un Paese che dovrebbe fare del turismo la propria arma vincente per incrementare le proprie risorse, chiudere i cancelli degli scavi Pompei ai turisti, per un’assemblea sindacale? Evidentemente sì, perché nella giornata di ieri, i turisti che avevano scelto come meta Pompei, per visitare e famosi e suggestivi scavi, sono rimasti per ore in attesa sotto il sole, nella speranza di poter entrare. Ma proprio a causa di un’assemblea dei sindacati Fp Cisl, Filp e Unsa, programmata per le ore 9.00, i cancelli sono rimasti chiusi, con gravi disagi sia per i visitatori, che per i tour operator, avvisati solo all’ultimo momento della “novità”. L’improvvisa decisione, ha creato non poche tensioni all’ingresso dei siti archeologici vesuviani, visto che non erano stati nemmeno affissi cartelli di avviso per tutti coloro che, ignari del fatto, rimanevano in fila. La situazione è poi stata risolta dal soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna, che ha aperto personalmente i cancelli, alle 10.30. In merito alla questione, è intervenuto il ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini, che ha definito la chiusura come un “danno incalcolabile”, “un’assemblea convocata all’improvviso, rischia di vanificare i risultati raggiunti finora: e chi fa così, fa del male ai sindacati, ai diritti dei lavoratori e soprattutto fa del male al proprio Paese”. Ecco dunque come l’Italia accoglie i turisti che arrivano da ogni parte del mondo, soprattutto dalla Cina e dalla Russia per visitare uno dei siti archeologici più prestigiosi al mondo: ciò che è avvenuto ieri, non è stata certo una scena edificante e il nostro Paese ne è uscito con un’immagine certamente non esemplare.
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