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PIERO PELÙ DAL CONCERTONE APOSTROFA RENZI: IL BOY-SCOUT DI LICIO GELLI

piero_pelu_concerto_primo_maggioAG.RF 02.05.2014 (ore 16:25)

(riverflash) – Piero Pelù spara a zero su Renzi dal palco del Concertone di San Giovanni: “Il non eletto, ovvero sia il boy scout di Licio Gelli deve capire che in Italia c’è un grande nemico, un nemico interno che si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, ‘ndrangheta, camorra”. Niente di nuovo, se entri in un bar a Roma troveresti tante persone che la pensano così sul premier che si riempirebbe un’intera metropolitana. La RAI è diventata l’Ufficio Stampa di Renzi e nei suoi programmi sottolinea che stiamo uscendo dalla crisi, ma la gente ha sempre meno soldi in tasca e all’orizzonte si profilano nuove tasse. La stranezza è che l’attacco di Pelù parte da un luogo sacro della sinistra italiana, quella piazza San Giovanni, al sud di Roma, dove i sindacalisti festeggiavano il 1 maggio con i lavoratori. Il bersaglio è l’attuale leader del PD, cioè gli eredi del Partito Comunista, perché nei piccoli centri dell’Italia chi è di sinistra vota PD.

Una spaccatura tra la piazza è il Governo sempre più ampia, che non si compone con le promesse di una ripartenza, ma con i fatti. Trovare, cioè, imprenditori che assumono, che hanno voglia di mettere entusiasmo sul piatto della bilancia. Questo non si vede. Pelù incalza dal Concertone: “Le spese militari per gli F35 rubano i soldi alla scuola e agli ospedali” ma anche “Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro”.

Uno scontento che va oltre l’ottimismo dei tg, ma le valchirie democratiche si sono svegliate questa mattina con l’obiettivo di dare una lezione a Pelù. Per prima la mini valchiria vicentina Alessandra Moretti, ex-portavoce di Bersani, che a Mattino 5 ha dichiarato “Sarebbe bene che comici e cantanti si occupassero del loro mestiere”. Già che ci stava la Moretti ha tirato anche una stoccata a Grillo. In questo le fa da grancassa Simona Bonafé, capolista del PD per il Centro Italia alle prossime europee, aggiungendo: “sarebbe bene che i milionari non prendessero le difese di chi deve vivere con 1.500 euro”. Qualcuno i 1.500 euro non li ha perché ha perso il posto di lavoro, ma nessuno del governo pensa di aiutarlo. Pina Picierno ha difeso martedì a Ballarò gli 80 euro, affermando che lei ci fa la spesa per 2 settimane, e questa mattina ha provato a fustigare Pelù per aver mancato di rispetto al suo capo: “Quando la politica va veloce succede che il rock diventa lento. Probabilmente Pelù era impegnato in una registrazione di «The voice» e non si è accorto di quanto stava avvenendo nel nostro paese. Forse non sa che gli 80 euro che il governo Renzi ha deciso di redistribuire a chi ha sempre pagato non sono un’elemosina come l’ha definita lui, ma il primo passo verso l’equità sociale che noi del Pd vogliamo assolutamente riportare in questo paese. Mi dispiace che a dire no a questi 80 euro sia una persona fortunata e benestante grazie al suo talento. Ogni tanto però bisognerebbe uscire dai panni del rocker milionario e indossare quelli di chi vive con mille euro al mese”.

Chissà perché il cantante dei Liftiba ha tirato fuori Licio Gelli dopo una innegabile verità, quella del premier non eletto dagli italiani.

Piero Pelù ha voluto rispondere alle polemiche dalla propria pagina Facebook: “Lo so che ci sono milioni di italiani che sopravvivono con stipendi o pensioni da vera fame. A Voi va tutto il mio rispetto e la mia solidarietà. Non volevo certo offenderVi. Con tutta la calma del mondo credo però che sia importante capire che per costruire un futuro vero per sé e per i propri figli ci sia bisogno solo di una cosa: il lavoro, onesto e ben retribuito. È chiaro che 80 euro al mese aiutano un mensile che sta tra i 700-1200 euro al mese, ma il problema di fondo rimane: dove sta il lavoro, quello a tempo INDETERMINATO che ti garantirà stabilità e poi la tanto agognata pensione? Questa mossa da 80 euro di Renzi è una gran trovata pre-elettorale di grande effetto perché i soldi usciranno dalle tasche di chi li riceverà con la massima velocità, con l’aumento delle accise su tutti i carburanti possibili e immaginabili, addirittura avremo le accise sulla birra…aumenteranno le tasse sui rifiuti, diminuiranno i soldi per la scuola pubblica, diminuiranno i soldi per la sanità pubblica, aumenteranno i prezzi dei servizi “pubblici” che saranno privatizzati”.

 

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