AG.RF.(Claudio Peretti).22.09.2016
“riverflash” – Ricordo che nel 2007 ero in Cina per lavoro: a Pechino c’era un inquinamento pazzesco e mi chiedevo come avrebbero fatto ad ospitare i giochi della XXIX Olimpiade nel 2008.
Poi, per lavoro, abbiamo fatto alcune riunioni alla RenMin University di Pechino e lì ci hanno spiegato alcune cose.
Primo: l’inquinamento era dovuto al traffico e, per rimediare a questo, stavano costruendo ben 12 nuove linee di metropolitana. L’appalto internazionale era stato fatto un paio di anni prima, nel 2005, i lavori erano iniziati nel 2006 e contavano di terminarli prima dell’inizio delle olimpiadi del 2008. Bene, ce l’hanno fatta, hanno costruito in meno di due anni 12 nuove linee di metropolitana, con un percorso totale sotterraneo di 1200 km (come fare tutto sotto terra dal Brennero a Reggio Calabria). Sono poi tornato a Pechino nel 2010 e tutto funzionava alla perfezione, il traffico e l’inquinamento erano diminuiti.
Paragoniamo ora quanto accaduto a Pechino con quanto dovrebbe accadere da noi. Certo, Roma, intasata dal traffico e dallo smog, avrebbe bisogno di almeno 4 nuove linee di metropolitana, ma, per la linea C, di pochi chilometri, si sta lavorando da 10 anni e non è ancora finita, come possiamo sperare che le cose si aggiustino un quattro e quatrotto (anni)? Inoltre da noi le olimpiadi, come la recente Expo di Milano, sono sempre state un grosso deficit dal punto di vista economico, come pensare di fare altri debiti per costruire le infrastrutture per le olimpiadi del 2024? Ricordiamo che, una volta spentisi i riflettori sulle Olimpiadi di Roma del 1960, emerse, accanto al dritto della medaglia (come alcune opere infrastrutturali funzionali e durevoli) il suo rovescio, dato che il profluvio di danaro pubblico riversatosi sulla Capitale (che non si giunse mai del tutto a precisare), aveva alimentato un mare di sprechi e speculazioni edilizie, che alcuni giornali definirono una sorta di “secondo sacco” di Roma, dopo quello dei lanzichenecchi (di Valerio Castronovo – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/y3Jv5). E’ quindi ovvio che il CIO sbraiti sulla decisione del sindaco di Roma, così come sbraitano i giornali, tipo “Il Messaggero” di oggi, legati ai costruttori ingordi ed al potere connivente. Persino l’Expo di Milano ha chiuso i riflettori con un bilancio negativo di 200 Milioni di Euro.E le olimpiadi invernali di Torino del 2006? Anche quelle sono state un grande mangia-mangia di imprese e costruttori. Di tutto quanto fatto non restano che rovine, leggete qui, lo scrive Il Corriere della Sera: http://www.corriere.it/cronache/14_dicembre_21/otto-anni-dopo-impianti-inutili-dell-olimpiade-2006-torino-giochi-rovine-7a51c0c6-88e3-11e4-87e1-ec26c60de2cb.shtml?refresh_ce-cp.
, volute ad ogni costo dal Comune di Torino hanno fatto più danni che altro. Nel 2001 il debito pubblico era di circa 1,7 miliardi di euro, nel 2007 salì a 2,98 miliardi, nel 2008 a 3,1 miliardi. Nel 2010 l’indebitamento netto era di circa 3,8 miliardi di euro, mentre nel 2012 furono sorpassati i 4 miliardi (provocati dall’ampliamento della metropolitana e dai progetti di riqualificazione urbana già in opera a supporto degli eventi olimpici). Nel marzo del 2013 la quota di debito pro capite ha toccato quota 5.300 euro in una città che conta poco più di 850.000 abitanti, consegnando ai Torinesi il secondo posto dei cittadini più indebitati d’Italia, dopo Milano: un debito complessivo di 3 miliardi e duecento milioni di euro.
è indubbio pertanto che l’eredità lasciataci dalle Olimpiadi invernali, che riempirono di gioia gli animi dei cittadini, pesa enormemente sulla realtà odierna. Parliamo di 300 milioni di euro di scoperto, dei buchi di bilancio del Toroc (comitato organizzatore) e delle perdite derivanti dagli inutilizzati impianti, strutture già fatiscenti e impianti insostenibili.
E, dopo questi misfatti, con questa esperienza di spreco di denaro pubblico, per il quale, ricordiamolo, siamo poi tassati noi cittadini, si vorrebbe di nuovo imbarcarsi in un’esperienza del genere? Evviva la Raggi: ha preso la sua prima grande decisione!
Categoria: Attualità | Tag: "riverflash RF", Cina, comune di torino, denaro pubblico, eredità, imprese, inquinamento, mangi mangia, no, olimpiadi di roma, spreco
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Ylenia Costa dice:
Pubblicato il 23-09-2016 alle 20:31
Assolutamente d’accordo! Nessuno parla mai degli sprechi e dei debiti colossali, con tanto di interessi sugli interessi, che sono lasciati al “buon cuore” dei poveri ma tanto volenterosi cittadini paganti. Come ben diceva il solito Totò… “E io pago!”.