7 Dic 2013
PER IL MOVIMENTO DEI FORCONI SCIOPERO DAL 9 AL 13 SETTEMBRE, MA ALTRE SIGLE SI DISSOCIANO
AG.RF 07.12.2013
(riverflash) – Tentativo di sciopero generale in Italia. Sarà un blocco che rischierà di paralizzare l’Italia quello che verrà messo in atto a partire 9 dicembre 2013, giorno per cui è previsto l’inizio dello sciopero lanciato dal Movimento dei Forconi che in queste ore continua a raccogliere adesioni attraverso pubblicità nelle strade e sui social network.
Le sigle Aias e Forza d’urto, i due sindacati che rappresentano la maggior parte degli autotrasportatori, hanno deciso però di non aderire allo sciopero dei tir dal 9 al 13 dicembre dopo l’accordo raggiunto ieri pomeriggio al tavolo della Prefettura a Catania con i governi nazionale e regionale.
Alla base dell’agitazione dei Tir sembrerebbero esserci le decisioni del Governo Letta e il continuo procrastinare le risoluzioni e le riforme necessarie al Paese da parte dell’attuale esecutivo. In particolare, per le categorie dei camionisti, si vuole richiedere il reintegro dei rimborsi della accise sul carburante e la cancellazione dei tagli alle risorse per il comparto.
Nel mirino c’è anche l’Europa, colpevole di essere esclusivamente concentrata sulle politiche di austerity, senza andare a considerare gli effettivi risvolti di tali misure che di fatto finiscono per ripercuotersi sui cittadini.
Tante le categorie che parteciperanno allo sciopero che dovrebbe partire il 9 e durare fino al13 dicembre 2013. Non mancheranno ovviamente i camionisti, sulle cui spalle è poggiato il precario equilibrio dei rifornimenti che fanno da traino al Paese. In prima linea ci saranno gli agricoltori e i piccolo commercianti, che lamentano condizioni sempre peggiori.
In questo senso preoccupa la possibilità che venga dato lo stop anche ai benzinai: come hanno voluto sottolineare i promotori dell’iniziativa, l’obiettivo è creare disagio per portare la discussione sulle esigenze delle categorie di lavoratori in questione, fino al Governo. L’agitazione rischierà di durare alcuni giorni, finendo evidentemente per paralizzare anche Roma e Milano