AG.RF.(MP).15.06.2016
“riverflash” – Andare in pensione 3 anni prima di quanto stabilito, si può ma solo con penalizzazioni piu’o meno alte. E’ stato questo il risultato del tavolo di confronto sul tema, con i sindacati, avvenuto ieri e l’indicazione è arrivata proprio dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini. Dall’incontro dunque, è emerso che il governo non intende modificare la legge Fornero ma procedere ad una ‘flessibilizzazione’ in uscita dal lavoro con strumenti finanziari: ecco perché andare in pensione anticipatamente (tre anni prima) si può, ma chi intende farlo, dovra’ stipulare un prestito con una banca, garantito dallo Stato e veicolato dall’Inps, che provvederà ad anticipare l’assegno netto per gli anni che mancano, da restituire in vent’anni attraverso una rata che inciderà sull’assegno di pensione. Una rata che in alcuni casi, soprattutto quelli “volontari”, potrebbe arrivare fino al 15% dell’importo mensile. Ci sarebbe poi, la possibilità di una detrazione fiscale del rateo che aumenterebbe in percentuale per alcune categorie di pre-pensionati, soprattutto quelli più deboli. Ma questa è solo un’ipotesi che che dovrebbe diventare realtà, in via sperimentale, dal dal 2017 al 2019 per i lavoratori della classe ’51-’55. La banca quindi, si impegnerebbe a “colmare” le somme mancanti fino al raggiungimento della pensione, attraverso una “rata” da restituire in 20 anni e tutto ciò avviene in virtù del rispetto dei vincoli di bilancio, (stimato in 10mld di costi). All’Ente di previdenza, infatti, toccherà creare il rapporto con gli enti finanziari che erogheranno l’anticipo netto della pensione a quei lavoratori che certificheranno la richiesta di flessibilità in uscita. Al momento si tratta solo di ipotesi, in attesa di arrivare a decisioni concrete, da inserire nella prossima legge di Stabilità. Al momento i sindacati, si stanno dichiarando soddisfatti per l’andamento della trattativa, anche nell’ottica di nuovi incontri, già fissati in agenda, che indicano come, in ogni caso, sia iniziato un percorso, in grado di dare risposte ai giovani e alla previdenza complementare.
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