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PENSIONI, FIRMATO L’ACCORDO TRA GOVERNO E SINDACATI: VIA DAL LAVORO 3 ANNI E 7 MESI PRIMA E PER LE PENSIONI BASSE, C’E’ LA 14ESIMA

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AG.RF.(MP).29.09.2016

“riverflash” – E’ stato firmato ieri, tra Governo e sindacati, il verbale di accordo sulle modifiche al regime pensionistico da introdurre nella legge di stabilità, che diventerà operativo nel 2017. A firmare il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il sottosegretario alla presidenza, Tommaso Nannicini e i leader Cgil Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Ma quali sono i termini dell’accordo? Ci sarà la possibilità di andare in pensione di vecchiaia con 3 anni e 7 mesi di anticipo attraverso il prestito pensionistico (Ape) e per le pensioni basse, verrà erogata la 14esima alle pensioni basse, estendendone la platea precedentemente individuata, ad elevare la no tax area, a prevedere i ricongiungimenti contributivi pro quota gratuiti e a includere i lavoratori precoci e quelli usuranti in questo nuovo percorso di anticipo pensionistico. “Il documento, fotografa le condivisioni ma anche le diversità espresse nel corso del confronto”. , ha dichiarato Poletti: per questo, al momento, è stata rinviata ad un approfondimento, l’individuazione delle platee dei beneficiari dell’ape agevolata, il prestito “gratuito” previsto per alcune categorie di lavoratori disagiati, e quella dei lavoratori precoci a cui poter consentire di andare in pensione con 41 anni di contribuzione. Per quanto riguarda le risorse, il governo ha messo in bilancio un pacchetto complessivo in tre anni di 6 mld di cui 1,5 mld nel 2017 che dunque aumenterà progressivamente negli anni all’aumentare delle platee dei beneficiari. Una volta approvata la legge di stabilità, Governo e Sindacati, intendono passare alla seconda fase del confronto e cioè, verrà messa sul tavolo, la riforma del sistema di calcolo contributivo, per renderlo più equo e flessibile e questo anche per dare una risposta sopratutto ai giovani con redditi bassi e discontinui. Ieri dunque, alla fine del confronto, i sindacati si sono dimostrati soddisfatti, così come viene evidenziato dal leader della Cgil, Susanna Camusso: “Ci sono ipotesi condivise e ipotesi non condivise: avremmo voluto di più ma cominciamo da qui a costruire un cammino che è iniziato”. Parole condivise in pieno dal numero uno della Uil, Carmelo Barbagallo, che ha aggiunto:”Sei miliardi non bastano ma li portiamo a casa: si tratta di risorse insufficienti  ma speriamo nella seconda fase del tavolo”. Piu’ soddisfatta del risultato, si è invece dimostrato il segretario della Cisl, Anna Maria Furlan, che ha concluso: “Abbiamo ancora tante cose da fare, traguardi da raggiungere ma c’è un cambio passo che apprezziamo”.

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