AG.RF.(redazione).19.05.2014
“riverflash” – Mentre “la gente comune” lavora (quando va bene) e paga le tasse…. spunta fuori il caso di Claudia Lombardo (Forza Italia, ex presidente del consiglio regionale sardo), soprannominata non a caso “Miss Vitalizio” che, rispetto agli italiani “ingabbiati” 20 anni fà dalla riforma Dini, è andata in pensione a 41 anni con una “rendita” di 5.100 euro al mese. La giovane e avvenente donna, venne eletta nel 1994, giovanissima, doveva ancora compiere 23 anni e frequentava l’università… Esperienze professionali? Nessuna…..fu poi confermata nel ’99 e nel 2004, è diventata coordinatrice del partito nel 2008 e nel 2009 prima donna in assoluto, presidente dell’assemblea regionale. Una carriera fulminante…. Tanto che attualmente, all’età di appena 41 anni, può godersi la sua pensione di 5.100 euro netti mensili. E non è l’unica ad essere andata in pensione giovanissima… se pensiamo che, tanto per citarne alcuni, Giuseppe Gambale, entrato molto giovane alla Camera nel ’92, è andato in pensione nel 2006 (per diventare subito assessore al Comune di Napoli: altro stipendio) con 8.455 euro lordi al mese a 42 anni. Dopo avere versato complessivamente, per quattro legislature, 222 mila euro: recuperati in 26 mesi di pensione. Così come, poche migliaia di euro in più o in meno, dovrebbe accadere alla Lombardo. Inoltre stessa “sorte” è toccata ad Alfonso Pecoraro Scanio, in pensione a 48 anni, ad Antonio Martuscello (46 anni) e ancora oggi in Regione Lazio ad esempio, c’è chi è appena andato in pensione con cinquant’anni e una sola legislatura. Non c’è da meravigliarsi però, che la notizia uscita sui giornali, possa aver dato un “leggermente” fastidio agli italiani, che vedono allungarsi sempre di più i tempi per andare in pensione, con lo spauracchio, forse, di non dover arrivare nemmeno a prenderla…. Ma la “baby pensionata”, messa sotto accusa per aver tradito il giuramento sui vitalizi (“prima dei cinquant’anni mai”), ha dichiarato in un’intervista di “aver tagliato da presidente più che poteva” (Il costo del Consiglio è passato da 85 a 58,5 milioni annui) e pur rendendosi conto che la cifra di 5.100 euro netti al mese ad una quarantunenne “possa generare indignazione nell’opinione pubblica, ma non sono norme che abbiamo approvato noi”, si tiene la sua rendita…..alla faccia degli italiani che lavorano……
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