AG.RF.(redazione).16.04.2017
Dolci fai da te nel 57% delle famiglie,da titole a crescia fino a cuzzupa
“riverflash” – Una maggioranza del 52% degli italiani non rinuncia al tradizionale uovo di cioccolato a pari merito con la Colomba ma resistono i dolci della tradizione locale tipici della Pasqua che saranno presenti nel 42% delle tavole. Ciò è quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia un importante ritorno al fai da te. “Nel 57% delle famiglie italiani c’è infatti quest’anno – sottolinea la Coldiretti – chi prepara in casa i dolci tipici della Pasqua nel rispetto delle tradizioni locali. La preparazione casalinga dei piatti tradizionali è una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne e in molte mura domestiche si svolge in questi giorni il rito della preparazione e del consumo di specialità alimentari caratteristiche della Pasqua e destinate spesso a rimanere solo un piacevole ricordo per tutto il restante periodo dell’anno”. La Coldiretti ha tracciato la mappa delle specialità pasquali lungo lo stivale, dalla scarcedda lucana alla pastiera napoletana, dal dolce salame dell’Emilia alla cassata siciliana, dalla torta pasqualina ligure alla ciaramicola dell’Umbria. “Se tra i più piccoli ad essere preferite sono le uova di cioccolato, per le persone adulte la Pasqua è una ghiotta occasione per riscoprire sapori del passato conservati nelle specialità regionali preparate sulla base di ricette della tradizione e che nascondono spesso piccoli segreti familiari che le rendono inimitabili dai grandi marchi industriali. Si tratta di dolci caratterizzati spesso da sapori forti che hanno le uova tra gli ingredienti principali come la scarcedda lucana che è un dolce ripieno di uova sode o la torta pasqualina della Liguria che è un rustico ripieno di verdura, uova e parmigiano. In Friuli Venezia Giulia è il tempo delle titole, piccole treccine dolci che avvolgono un uovo colorato di rosso mentre in Campania spopola la pastiera, un capolavoro napoletano con ricotta, germe di grano e buccia d’arancio. E ancora in Calabria si prepara la cuzzupa, una pagnotta dolce la cui dimensione cresce con l’età del membro familiare, ma anche pitte con niepita che sono dolci a forma di mezzaluna da mangiare sia caldi che freddi. Ma sono centinaia le specialità diffuse in Italia e che, anche se apparentemente simili, presentano differenze negli ingredienti o nella ricetta”.
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..