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PASOLINI E LA “SUA” ROMA IN MOSTRA AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI

Pier-Paolo-Pasolini-Romadi Maria Michela D’Alessandro (AG.RF. 16.04.2014) (river flash) – In mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma da ieri 15 aprile al 20 luglio 2014 l’arte di Pierpaolo Pasolini. Mai pensata e realizzata prima un’esposizione di questo calibro, nella quale i visitatori durante il percorso avranno la possibilità di rivivere gli anni in cui Pasolini visse a Roma e operò a livello artistico. Dal cinema alla fotografia, passando per la letteratura, attraverso la poesia e la critica. La figura di un personaggio amato e allo stesso tempo odiato a tal punto da essere stato ucciso in modo brutale.

Sei sezioni ripercorrono felicità, successi, pensieri, parole, emozioni, tristezza dell’artista friulano nella capitale: dal 1950, quando arrivò a soli ventotto anni con la madre, fino al 1975, data della tragica morte. Dalla stazione Termini all’idroscalo di Ostia, dall’Eur a Monteverde, Pasolini si fuse con la città di Roma alla scoperta di luoghi sempre nuovi.

Per quanto Roma non fosse la città che gli diede la luce, fu indubbiamente quella che gli diede fortuna. Per lui non fu soltanto un luogo dove vivere, dove girare i suoi film o dove passeggiare, ma fu, come recita il titolo di un suo famosissimo film, la “sua” mamma.

L’esposizione, curata nei minimi dettagli, riesce a far emergere la vita privata e artistica dell’intellettuale attraverso l’associazione di altri tre importanti poli museali: il Centre de Cultura Contemporània de Barcelona, La Cinèmàtèque Francaise di Parigi e il Martin-Gropius-Bau di Berlino.

Le case in cui ha vissuto, le lettere con la madre, gli amori, le sue poesie, gli amici, i romanzi, il cinema, il mare di Sabaudia, i viaggi ci danno l’idea di una persona fin troppo pragmatica.

L’idea di non essere in grado di conoscere fino in fondo l’artista rischia di pervadere nel visitatore durante il percorso, quasi disorientato dalla straordinarietà di quest’uomo.

La mostra, curata da Gianni Borgna, scomparso due mesi fa, insieme a Jordi Ballò e Alain Bergala, è supportata da installazioni audio, video e articoli di giornali.

La voce di Pasolini riecheggia nelle imponenti sale del Palazzo delle Esposizioni di Roma, come se ci stesse accompagnando nella sua vita.

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