26 Ott 2014
PARTE «LA SCELTA DI AMADI», VOLUTA DA INTERSOS PER I MINORI COINVOLTI NELLE GUERRE
AG.RF 26.10.2014 (ore 10:51)
(riverflash) – Sono più di 250 mila i bambini e le bambine che nel mondo vengono assoldati da gruppi armati come combattenti, ma anche come schiave sessuali, spie, facchini, scudi umani. Un dato allarmante che scatta la fotografia di un fenomeno che, ancora oggi, interessa almeno 23 Stati nel mondo. A questi bambini INTERSOS dedica “La scelta di Amadi”, la campagna che prende il via oggi, per dare voce alla drammatica condizione di milioni di bambini vittime dei conflitti.
Siria, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Yemen: sono solo alcuni dei luoghi nel mondo in cui i conflitti strappano l’infanzia a migliaia di bambini. Privati di ogni possibilità di scelta, diventano schiavi, soldati, carnefici; impugnano le armi, scoprono terrore e devastazione. Anche quando non direttamente coinvolti nei combattimenti come soldati, i bambini sono le prime vittime dei conflitti armati, più esposti a violenze, abusi e sfruttamento, subiscono danni fisici e psicologici che ne condizioneranno e pregiudicheranno l’intera esistenza.
Amadi è un personaggio fittizio, rappresenta un bambino soldato come tanti, che attraverso la sua storia, racconta la realtà di milioni di coetanei che nel mondo vengono privati dalla guerra di un’infanzia fatta di giochi e affetti.
“Un bambino assoldato o vittima di una guerra è un bambino a cui si sta rubando il futuro e che non ha alternative possibili: questi bambini vengono strappati alle proprie famiglie o sono attirati dai gruppi armati con l’illusione di ricevere un’istruzione e supporto e finiscono piano piano a combattere. Con questa campagna e con il sito lasceltadiamadi.it, INTERSOS vuole far conoscere a tutti cosa vivono e cosa provano i bambini soldato, e come si può restituire loro un’infanzia vera facendoli tornare a vivere nelle loro famiglie e costruire per loro un futuro diverso, in pace e sicurezza” dichiara Marco Rotelli, Segretario Generale INTERSOS.
Amadi pone davanti ad una scelta: ignorare quanto avviene nel mondo a milioni di bambini coinvolti nei conflitti o fare qualcosa di concreto per cambiare questa realtà e migliorare la loro vita.