AG.RF.(Claudio Peretti).26.01.2017
“riverflash” – Da un po’ di tempo a questa parte, durante i telegiornali ed i vari talk show che si succedono senza posa su quasi tutti i canali televisivi, si odono sempre i commenti, le estrinsecazioni ed i dictat dei vari politici di turno. Da questi discorsi emerge continuamente una strana sensazione di “recita fatta male”. Cosa significa? Avete mai fatto teatro da giovani, magari nel teatrino della parrocchia? Allora, sotto la guida di registi improvvisati, si poteva subito discernere l’attore bravo da quello che proprio, come attore, non ci beccava… Il bravo attore non parlava soltanto, ma ci metteva anche anima e cuore, si immedesimava nella parte e la viveva anche emotivamente.
Come se non capissimo che questi nostri politici si sono preparati davanti allo specchio a fare questa o quella dichiarazione… Loro non hanno né cuore né anima, dicono quello che devono dire perché così vuole il partito, così ha stabilito il capo burattinaio. Loro fanno la loro recita a memoria, come un bambino che deve dire la poesia imparata a memoria per ripeterla alla maestra, e non si rendono conto che c’è tutto un linguaggio corporeo, fatto di espressioni del volto, di pause, di movimenti, di accenti, che dovrebbe accompagnare quello che dicono. Per cui alla fine noi, poveri stupidi spettatori di questo teatrino insulso, dovremmo berci tutto quello che dicono: ma non si rendono conto che la presa in giro è finita? Come non accorgersi che questi burattini recitano a memoria la lezione del capo partito o di chissà quale grande burattinaio? E poi, in fondo, come non restare stupiti dal fatto che, con la stessa serietà ipocrita e costruita, il rappresentante dell’altro partito dice esattamente l’opposto di quello che ha parlato prima? Se si crede all’uno e non all’altro, significa che almeno uno mente… e se mentissero entrambi? Forse la parola “menzogna” è troppo forte, forse dovremo parlare di verità parziali o nascoste, ma che differenza c’è? I parlamentari vorrebbero convincerci delle loro ragioni, o meglio, delle ragioni del loro capo, visto che recitano la lezione, ma, a questo punto, per i burattinai, non sarebbe meglio assumere veri attori? In fondo, il miglior presidente americano degli ultimi anni è stato un attore: Reagan.
Morale.
Lo spettacolo scialbo di questa politica recitata male ci ha rotto, non ne possiamo più, dateci dei veri attori e non dei dilettanti che non sono neppure capaci di recitare in parrocchia. Oppure gradiremmo che, almeno uno, una volta tanto, alzandosi al mattino, facendosi la barba o lavandosi la faccia davanti allo specchio si guardasse bene e, in uno slancio di sincerità e di dignità personale, decidesse di dire quello che veramente pensa lui, e non quello che gli fanno dire!
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