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PAPA FRANCESCO IL MONDO TI AMA

papa-francesco_h_partb[1]AG.RF. (MP) 30.07.2013

“riverflash” – Lo chiameremo il papa con “la valigetta”. Sì perché papa Francesco quando viaggia, porta sempre con sé la sua preziosa valigetta nera. La porta da solo, con estrema naturalezza ed eleganza e ci stiamo ormai abituando a vederlo così, salire e scendere dalle scalette degli aerei con il suo prezioso bagaglio; cosa contiene? “Semplicemente un rasoio, il mio breviario, un libro da leggere su santa Teresa, perché io sono devoto a questa santa”. Sono parole quasi sconcertanti quelle del Pontefice, pronunciate sull’aereo che lo stava riportando a Roma dopo l’emozionante viaggio in Brasile con il bagno di folla fatto in questi giorni, con le persone che si sono accalcate intorno a lui, che hanno bloccato e circondato la sua macchina per fargli sentire il loro abbraccio e l’affetto che in pochissimo tempo questo straordinario papa ha saputo concentrare intorno a sé. Durante il viaggio di ritorno a Roma, il papa, ha parlato in una lunga intervista, affrontando diversi importanti argomenti, dal problema sicurezza che ha creato non poche polemiche in Brasile  per la sua inefficienza (“ma non ci sono stati incidenti e io con minore sicurezza ho potuto avvicinare la gente, abbracciarla e baciarla”), all’eventuale chiusura dello Ior (“non so se farlo”), al caso Scarano, (in galera per corruzione e truffa), all’apertura ai divorziati, sposati nuovamente, fino all’argomento più delicato: i gay; “ chi sono io per giudicare i gay”? Ma esistono le lobby…. “Quelle vanno condannate; personalmente non ho visto carte d’identità in Vaticano dove c’è scritto che una persona è gay, ce ne saranno anche ma occorre distinguere tra una persona così e le lobby: queste vanno condannate ma i gay non vanno discriminati, sono persone che hanno una tendenza diversa e non vanno condannate per questo, sono fratelli come tutti noi”. Un’intervista a 360 gradi quella rilasciata da papa Francesco in aereo, sorridente, sereno e nemmeno stanco per il “tour” in Brasile: “sono più contento che stanco”; un papa che non teme la fatica, anzi non la sente nemmeno, tutto proiettato verso il mondo e i suoi valori perduti; questo pontefice con la sua semplicità, proprio perché è in tutto e per tutto “uno di noi”, con la sua estrema umanità, ci sta dando una nuova speranza: quella di poter vivere finalmente in un mondo migliore e sta compiendo la grande opera di riunire presso di sé tutte le persone afflitte, sofferenti, deluse, in un grande abbraccio…. Ed è proprio per questo che il mondo lo ama….

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